Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it
assembramenti senza mascherina all udienza generale di papa francesco 2
Controlli della temperatura sotto il Colonnato berniniano, sanificazione delle mani, mascherina obbligatoria, distanziamento controllato a vista da funzionari vaticani e verifica dei contenuti delle borse attraverso il metal detector da parte della polizia italiana. Poi finalmente - stamattina - 500 pellegrini hanno potuto accedere dal Portone di Bronzo fino al cortile di San Damaso per prendere posto e partecipare alla udienza generale. La prima dai tempi del Covid.
Un momento per tutti quasi simbolico, catartico, dopo la pausa dovuta alla pandemia che ha costretto il pontefice a cancellare tutti gli impegni e, soprattutto, gli incontri con la gente. Naturalmente qualche correttivo è stato posto a questo momento segnato dalla folla. Il numero è chiuso, massimo 500 persone, suddivise in due settori transennati e divisi tra loro.
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E' stato abolito il cosiddetto baciamano. Le seggiole sono state posizionate rispettando un metro e mezzo di distanza davanti al palco papale, vietati i contatti diretti. «Sono contenta di essere qui e sono pure emozionata» ha detto Elena, una ragazza di nazionalità polacca. Si è svegliata molto presto per prendere posto, temendo soprattutto lunghe code che, invece, sulla piazza non si sono formate. Per entrare non servivano particolari permessi, bastava solo svegliarsi un po' presto per guadagnarsi un posto, fino ad esaurimento delle seggiole disponibili.
Le misure anti Covid però saltano letteralmente, all'interno dei due settori transennati, quando il Papa alle 9 e mezza puntuale arriva nel cortile di san Damaso. E' in quel momento che alle si sono cominciati ad assiepare i pellegrini alle transenne, vanificando i distanziamenti, per poterlo salutare nel breve tragitto che doveva fare dall'auto fino al palco.
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Molti pellegrini indossavano la mascherina ma alcuni, nella calca, non la avevano o la indossavano male. Urlavano al Papa le loro provenienze. Brasile, Honduras, Perù, Battipaglia, Taranto, Polonia, Spagna, Argentina. Una missionaria evangelica africana gli ha anche chiesto - mentre passava - perchè è così contrario alla «Chiesa di Dio».
Il Papa - arrivato senza mascherina come i gendarmi e le guardie svizzere al seguito - si avvicinava alla gente (cercando di mantenere almeno un metro di distanza) per sorridere e salutare. Davanti a un pellegrino ha preso una papalina che gli viene tesa, se la è messa in testa e poi la ha ridata indietro.
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E' la prima volta che si utilizza per una udienza generale il cortile di San Damaso, nel cuore del Palazzo Apostolico. Solitamente è qui che vengono accolti i capi di stato dai gentiluomini di sua Santità quando hanno visite di stato con il pontefice nella biblioteca.
Da questo armonico e architettonicamente perfetto cortile, sovrastato da un orologio, vetrate e balaustre si sono consumati momenti storici e si sono transitati i grandi della terra. Gorbaciov, Eltsin, Bush, la Regina Elisabetta, Obama, Putin, tutti presidenti della Repubblica italiana.
Stavolta, invece, lo spazio è dedicato ai fedeli, i veri protagonisti: un ripristino di normalità nella speranza che questa udienza possa costituire un primo passo per far tornare gradualmente la gente in Vaticano oggi desolatamente vuoto
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