RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
1 - UN PUNTO PER PUTIN MA LA MEDIAZIONE TURCA APRE UNO SPIRAGLIO PER LA PACE IN UCRAINA
Estratto dell'articolo di R.Cas. per “La Repubblica”
Lo storico scambio di prigionieri tra Russia e Occidente, mai visto per numeri e ampiezza geografica neppure durante la Guerra Fredda, è la prova che un canale tra Mosca e Washington c’è e può funzionare.
Anche nel momento storico più basso dei loro rapporti seguito all’offensiva russa in Ucraina, Joe Biden e Vladimir Putin sono riusciti a raggiungere un accordo allargato anche a Germania, Norvegia, Slovenia e Polonia.
Ancora una volta con la mediazione della Turchia di Recep Tayyip Erdogan che già si era fatta promotrice dei negoziati a Istanbul tra Mosca e Kiev nel marzo 2022 e poi dell’accordo che ha consentito per un anno il passaggio sicuro nel Mar Nero delle navi ucraine cariche di grano. Quanto questo scambio possa aprire spiragli su futuri negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina è però tutto da vedere.
Per alcuni osservatori il Cremlino ha visto un’opportunità per “isolare Kiev” dimostrando che può negoziare direttamente con la Casa Bianca, ma l’Occidente ha ribadito più volte che non può esserci un accordo sull’Ucraina senza l’Ucraina. Un ruolo importante lo ha giocato, e potrebbe giocarlo, il fattore tempo. La morte in carcere di Aleksej Navalny lo scorso febbraio aveva già reso più urgente per Usa ed Europa la necessità di strappare a un simile destino uomini e donne detenuti ingiustamente nelle carceri russe.
EVAN GERSHKOVICH ABBRACCIA LA MADRE DAVANTI A JOE BIDEN
Avendo rinunciato a ricandidarsi, Biden voleva inoltre concludere il suo mandato potendo rivendicare di aver riportato a casa il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, la giornalista di Radio Free Europe Radio Liberty Alsu Kurmasheva e il marine Paul Whelan a dispetto di Donald Trump che aveva detto che «non ci sarebbe mai riuscito» e che al posto suo avrebbe ottenuto il loro rilascio in poche ore.
Anche Putin voleva chiudere l’accordo prima delle elezioni statunitensi di novembre per non correre il rischio che tutta la laboriosa e complessa tela diplomatica che aveva coinvolto ben sette Paesi (Russia, Bielorussia, Stati Uniti, Germania, Slovenia, Norvegia e Polonia) potesse disfarsi.
[…] Lo scambio dà anche a Putin il destro per screditarli come “agenti stranieri” al soldo di quegli Stati che oggi ne hanno ottenuto la liberazione. Molto si dirà su Biden che, dopo aver barattato il trafficante d’armi Viktor But per la cestista statunitense Brittney Griner, ha sottratto alla giustizia otto criminali in cambio di dissidenti e giornalisti detenuti ingiustamente. Crea di certo un ulteriore pericoloso precedente. Forte dell’assenza di uno Stato di diritto, Putin sa che può trasformare dall’oggi al domani innocenti in pedine. […]
il passaporto statunitense di Alsu Kurmasheva
Biden e l’Occidente tutto, però, ne escono vincitori morali. Hanno negoziato non solo per i loro cittadini, ma anche per i detenuti politici russi dimostrando quanto vale per le nostre democrazie la vita di uomini e donne che hanno lottato per la verità a costo della loro libertà.
2 - KILLER E SPIE CONTRO REPORTER E ATTIVISTI LE DUE RUSSIE NEL BARATTO DI PUTIN
Estratto dell'articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
Una giovane pittrice finita dietro le sbarre per avere sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato con disegni contro la guerra.
Un anziano dissidente arrestato tre mesi dopo aver ricevuto il Nobel per la pace a Oslo. Un oppositore condannato per aver fatto su YouTube uno streaming sui civili ucraini massacrati dai militari russi a Bucha. Un diciottenne condannato per "alto tradimento" perché non voleva fare il militare in guerra. Una giornalista tartara che aveva pubblicato il libro Dire no alla guerra. Un politico liberale. Una deputata municipale di una grande città siberiana. Un attivista del ciclismo urbano.
La lista degli ostaggi che Vladimir Putin ha liberato dal suo Gulag è straordinariamente diversa da quella degli uomini e delle donne che ha voluto ottenere in cambio: il "killer con la bicicletta" che ha ucciso un indipendentista ceceno in un parco nel centro di Berlino, due hacker legati ai servizi russi che hanno rubato centinaia di milioni di dollari negli Usa, una coppia di spie russe in Slovenia, un paio di agenti dello spionaggio militare russo infiltrati in Europa come giornalisti e ricercatori, un imprenditore accusato di riciclaggio e furto di tecnologie militari americane.
[…] In Russia esistono detenuti politici, e le condanne per "alto tradimento", "diffusione di fake news sull'esercito russo" o "fondazione di entità estremista" (la sentenza dei tre ex collaboratori di Alexey Navalny, che secondo i suoi sostenitori doveva far parte dello scambio, bloccato proprio dalla sua morte in carcere, nel febbraio scorso) sono in realtà punizioni per aver espresso una opinione diversa da quella ufficiale, aver osato criticare il dittatore russo e l'invasione dell'Ucraina che ha lanciato.
LA REAZIONE DI JOE BIDEN ALL ATTENTATO A DONALD TRUMP - MEME BY OSHO
La sceneggiatura e scenografia incredibilmente complicate di questo scambio, il più importante dopo il baratto delle spie russe catturate negli Usa contro agenti americani arrestati in Russia nel 2010, non è un "ponte delle spie": da un lato ci sono politici e dissidenti russi, insieme a una manciata di cittadini americani e tedeschi arrestati con accuse inventate, per venire trasformati in pedine di scambio per sicari e infiltrati di Mosca bruciati.
[…] Molti analisti russi e occidentali in queste ore commentano la decisione del Cremlino come un segnale positivo, di distensione, una dimostrazione che un negoziato sia possibile, e addirittura un gesto di Putin per aiutare Joe Biden e Kamala Harris, invece di concedere lo scambio soltanto a Donald Trump.
L UOMO CHE SUSSURRAVA AI NAVALNY - MEME BY EMILIANO CARLI
Ma la comunicazione tra le intelligence di Mosca e Washington in realtà non si è mai interrotta definitivamente, come dimostrano anche gli scambi di prigionieri russi e ucraini (spesso con mediazione turca).
E la teoria che i "tecnici" che hanno negli ultimi due mesi spodestato alcuni falchi nell'entourage putiniano vogliano ora mostrare il loro volto umano viene contraddetta dalla macchina repressiva della giustizia russa che continua ad aumentare i giri.
[…]Ma nel Gulag restano altri 2500 detenuti politici, senza contare i prigionieri ucraini, militari e civili: centinaia di attivisti, blogger, pacifisti, renitenti alla leva, giornalisti, volontari, politici e intellettuali. Alcuni beneficiano di campagne internazionali in loro sostengono, e possono sperare di diventare oggetto di un prossimo scambio.
Altri passano quasi inosservati, come la 21enne Tatiana Laletina, appena condannata a 9 anni di prigione per "alto tradimento", per aver mandato 30 euro a una fondazione di beneficenza ucraina. Per l'"altra" Russia non è prevista pietà.
paul whelan 1ALEXEY NAVALNY E YULIAevan gershkovich in tribunale i meme sul confronto tv tra biden e trump 7Alsu Kurmasheva arrestatacopertina the economist - elezioni americane 2024Alsu Kurmashevaevan gershkovich in tribunale
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