Monica Serra per www.lastampa.it
SALVATORE FURCI
Otto anni di carcere. Una condanna più pesante di quella richiesta dalla procura è stata inflitta al comandante della polizia locale di Trezzano sul Naviglio, ora in aspettativa, Salvatore Furci. È accusato di aver fatto piazzare alcune dosi di cocaina nell’auto della comandante della polizia locale di Corbetta, Lia Vismara. Per il pm Gianluca Prisco, che aveva chiesto una condanna a sette anni e quattro mesi, dietro il piano organizzato da Furci (il presunto complice è già stato condannato) ci sarebbe stata la volontà di vendicarsi con la superiore che diede parere negativo alla sua assunzione nella polizia locale di Corbetta.
LIA VISMARA
Furci, infatti, era risultato vincitore nel 2018 del concorso per ricoprire la posizione di ufficiale a Corbetta. Ma, a seguito del parere negativo espresso da Vismara, non aveva superato il periodo di prova e nel 2019 era tornato a rivestire la qualifica di agente all'interno della polizia locale di Milano. Una decisione che era stata ribaltata dal tribunale del Lavoro dopo il ricorso di Furci.
SALVATORE FURCI
La vicenda, lunga e intricata, tra querele e controquerele, risale nel tempo. Durante un controllo dei carabinieri, che avevano ricevuto una segnalazione dal presunto complice, la droga era stata trovata nell’auto della comandante il 4 gennaio 2020. Furci – arrestato il 13 aprile del 2021 con le accuse di occultamento di droga e calunnia - ha sempre respinto le accuse. Anche oggi, in aula, visibilmente scosso dalla decisione, ha ribadito: “Non è possibile, non ci sono le prove”. Il suo legale, Gabriele Minniti, parla di “sentenza eccessiva: leggeremo le motivazioni e presenteremo appello”
Lia Vismara
«Sono contenta, perché dopo due anni si è conclusa una vicenda che si è trascinata con risvolti che ci hanno fatto patire parecchio”, ha detto in aula Lia Vismara, comandante dei vigili di Corbetta. “Ottimo il lavoro del pm: è encomiabile per come sia riuscito a ribaltare la situazione. Era una cosa insperabile dato che ero accusata di reati pesanti. Non credo però che sia finita qui».
Il giudice monocratico Elisabetta Canevini ha anche disposto che il risarcimento nei confronti di Vismara sia da liquidarsi con una causa civile e al momento ha stabilito una provvisionale di 100 mila euro.
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