Estratto dell’articolo di Federico Pontiggia per “il Fatto Quotidiano”
carlo verdone - presentazione vita da carlo 3
Dal Carlo Verdone Show a Salvo Nastasi vs. Alice nella Città, da Johnny Depp regista a Conclave, per numeri e premi: sipario sulla XIX Festa del Cinema di Roma. Verdone se la canta (e ce le suona). “L’omofobia? Ci sono scivolato di proposito. A un conduttore come Mike o Corrado non sarebbe successo nulla, oggi sei bollato ed entri nel disastro”.
Verdone porta alla Festa, e dal 16 novembre in streaming su Paramount+ (due puntate a settimana), la riuscita terza stagione della serie Vita da Carlo, che lo vede direttore artistico del Festival di Sanremo alle prese con Paul McCartney superospite e mille controversie familiari.
vita da carlo 3 - carlo verdone
Ai tempi di Baudo, nei primi anni Novanta, rifiutò la co-conduzione, oggi sul palco dell’Ariston non ci salirebbe “nemmeno sotto tortura”, ma vorrebbe si esibissero “Battiato, Battisti, un Celentano più giovane, Mia Martini, Iva Zanicchi”. E i giovani? “Mi rimbalzano addosso, c’è omologazione, l’autotune è una presa in giro”: Verdone salva solo Ultimo e Elisa.
Contempla la sua Roma e non gli piace: “‘Chiese vuote e palestre piene’, come declamo in omaggio a Remo Remotti. È una città vacua, priva di responsabilità, materialistica: un gran casino di macchine e poca manutenzione”. A mandarlo in bestia anche i colleghi, cui ha chiesto di fare le guest star: “Io sono molto generoso, ma trovarne uno disponibile è un terno al lotto: ho capito chi vale e chi non vale un cazzo”.
Gli hanno detto sì Giorgio Morandi, Gianna Nannini, Zucchero e Gabriele Muccino. Se il politicamente corretto lo disdegna, con la politica non va meglio: “Va a cantare da J-Ax, ma Elly Schlein mi piacerebbe di più se parlasse in maniera diretta al pubblico, con meno cliché. Oggi nemmeno Berlinguer interesserebbe, la società è cambiata: tutto il mondo soffre una non grande eccellenza politica, manca una guida seria”.
dago e carlo verdone - vita da carlo 3
Alice non è “Salvo”. Da tre mesi presidente della Fondazione Cinema per Roma, Salvo Nastasi prima dà i numeri – 109.414 presenze e tasso di riempimento sale 83% – della Festa, e poi prova a farla alla sezione autonoma e parallela Alice nella Città: “Sto ragionando su uno scorporamento di Alice dalla Festa. È una realtà importante che va valorizzata in altri periodi dell’anno, non sarà una separazione cruenta”.
Una “riflessione personale”, che i direttori di Alice Fabia Bettini e Gianluca Giannelli non recepiscono: “Solitamente le separazioni consensuali si discutono assieme, non si apprendono per caso. Ci saremmo aspettati di affrontare la questione nelle sedi opportune con i soci fondatori e le istituzioni coinvolte, valuteremo i passi da compiere”. […]
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