Carlo Ottaviano per “il Messaggero”
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Da sempre amato all' estero e insostituibile in tantissimi cocktail - Manhattan e Negroni i più noti - in Italia il vermouth rivive una seconda giovinezza. «Sta tornando di moda, scrollandosi di dosso quel profumo di vecchio armadio che sembrava emanare», raccontano Clara e Gigi Padovani che lo scorso week end al Fico di Bologna hanno dato vita all' affollatisismo primo Festival del Vermouth di Torino. In abbinamento o no («Ma basta alle arachidi fanno appello i Padovani - meglio le nocciole italiane tostate e salate»), liscio o mixato, usato perfino in cucina, il misterioso fascino delle sue origini sta conquistando i giovani.
boulevardier
Il produttore guru del momento è il romagnolo 45enne Baldo Baldinini. Prima di diventare liquorista era un naso, un profumiere un po' alchimista, amante della musica e dei buoni piatti. Ascoltiamo: «Per me il linguaggio degli aromi è come quello musicale. Sono io che riempio il pentagramma con l' unione di diverse note che creano una sinfonia. A volte si può avvertire un sentore di rose o floreale senza quelle specifiche botaniche ma come frutto di una sommatoria di passaggi di note». Unendo olfatto a palato, il profumiere ha «iniziato a fare vermouth e vini aromatizzati, senza dimenticare i segreti appresi nel corso degli anni».
martini vermouth
Altri produttori sono in Sicilia, con l' Etna Bitter che ha chiari sentori di zagara, mandorla e erbe aromatiche; a Modena dove la storica acetaia Giusti fa invecchiare il vermouth in antiche barriques di aceto; in Puglia, a Borgo Egnazia, con l' aggiunta al vino della Valle d' Itria di spezie locali.
I PRODUTTORI
vermouth carpano antica formula
Non è quindi solo made in Piemonte il vermouth, anche se è ormai imminente per le 18 aziende produttrici della regione il riconoscimento europeo IG (indicazione geografica), partendo dalla prima ricetta codificata a Torino dalla Carpano del 1786. È invece precedente il documento di un farmacista toscano del 1773.
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Lo cita Giustino Ballato nel Grande libro del Vermouth e dei liquori italiani (195 pagine, 35 euro, Edt 2019) che racconta tutto quello che c' è da sapere (persino come coltivare le erbe sul balcone di casa per poi fare il vermouth). Ballato inizia dalla parola corretta italiana: Sarebbe vèrmut, ma per la maggiore va l' elegante grafia alla francese, vermouth.
i vermouth di baldo baldinini
Scartabellando qua e là tra testi storici e antiche etichette aggiunge - ci si imbatte nel piemontese vèrmot o nel toscano vermutte, oppure ancora in vermuth, wermouth o wermut.
LA MELISSA
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Quel che sappiamo con relativa certezza continua Ballato - è che Wermut, in tedesco, significa assenzio. Oltre alle artemisie l' assenzio è solo una pianta della famiglia quali altre erbe e droghe? Le principali sono menta, maggiorana, camomilla, timo, coriandolo, cardosanto, salvia, isoppo, melissa, anice, dittamo, per citarne alcune italiane.
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Baldinini nel suo straordinario caveau Olfattorio di Poggio Torriana (Rimini) custodisce 30 mila aromi. Cortecce, fiori, bucce, botaniche, vino e lavoro dell' uomo si traducono infine nei prodotti più svariati: secchi o extra dry, dolci o amari, rossi bianchi e rosati, invecchiati. Dal Martini (numero uno per storia e rapporto qualità prezzo), agli straordinari Antonucci, Baravelli, 721. Insomma bottiglie da pochi euro fino a 50-60 in enoteca.
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