Stefano Mancini per la Stampa
verstappen
A 17 anni Max Verstappen era il futuro: l' ultimo minorenne della Formula 1 (adesso per correre bisogna essere maggiorenni) nell' opinione dei suoi scopritori sarebbe diventato uno dei più grandi di sempre della Formula 1.
Tre anni e parecchi incidenti dopo, i suoi estimatori cominciano a chiedersi se il talento e il coraggio senza il ragionamento servano a qualcosa. L' inizio del 2018 per il pilota olandese è stato un susseguirsi di incidenti, contro le barriere e soprattutto contro gli avversari.
Ha toccato Hamilton in Bahrein, rovinando la propria gara, e centrato Vettel a Shanghai, facendo il male di entrambi.
Da campione del futuro, insomma, sta diventando un pericolo. Averlo dietro in gara non significa soltanto il rischio di essere attaccati, ma soprattutto quello di essere buttati fuori.
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La Fia in Cina lo ha sanzionato con 10 secondi di penalità, retrocedendolo così dal quarto al quinto posto. «Siamo convinti che d' ora in poi farà più attenzione: gli abbiamo tolto altri due punti dalla superlicenza, se ne perde altri sette scatta la squalifica», spiega il direttore delle corse Charlie Whiting. Irruento come Marquez Hamilton ci ha fatto pace e Vettel l' ha perdonato, ma questo non cambia la situazione. Siamo di fronte a un campione che sta maturando o a un talento sopravvalutato?
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È più Mansell, che tra un incidente e l' altro vinse un Mondiale e fece sorpassi da urlo, o Montoya, sbarcato in F1 dall' America e rimasto famoso per avere tamponato Schumacher a Montecarlo in regime di safety car? La prima ipotesi è la più probabile, perché Verstappen di numeri da videoteca ne ha già una collezione. Adesso ha bisogno di una sterzata brusca. Il popolo degli appassionati sul web non perdona: nella migliore delle ipotesi lo paragona a Marc Marquez per l' incidente con Valentino Rossi, nella peggiore a Pastor Maldonado, pilota a cui online era stato dedicato un contatore degli incidenti.
MONTOYA
La Red Bull ha sempre coccolato e protetto il suo gioiello, almeno finché faceva danni solo ai rivali. Ora che il ragazzo ha buttato via un risultato storico (domenica a Shanghai c' era davvero aria di doppietta con Ricciardo) qualche discussione, se non proprio una lavata di capo, c' è stata. Il suo mentore (e consigliere della Red Bull) Helmut Marko ha perso la pazienza: «Max avrebbe vinto la gara senza quell' incidente». Secondo il team principal Christian Horner «Ricciardo da un paio d' anni è nel pieno della sua maturità, mentre Verstappen ha ancora un grande margine di crescita».
MALDONADO
Le scuse a Sebastian Persino l' interessato si è accorto di avere superato il limite.
Finora aveva risposto con un' alzata di spalle alle critiche e agli insulti. Stavolta, invece, è andato a scusarsi personalmente con Vettel, che gli ha spiegato con calma come stavano le cose: «Eri più veloce, quindi avresti potuto superarmi con calma. Saremmo saliti entrambi sul podio». Hamilton l' ha messa sullo scherzo: «Lo ringrazio, ha fatto perdere punti a Vettel senza toglierne a me». Ma è l' ultima volta che usano le buone maniere.
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