1. «SCHWAZER, LE PROVE DEL COMPLOTTO»
Marco Bonarrigo per www.corriere.it
SCHWAZER DONATI
«La positività è di provenienza esterna: l’urina è stata manomessa. Abbiamo le prove». Sabato è andato giù pesante Gerhard Brandstaetter, difensore di Alex Schwazer, nel chiedere al Tribunale Nazionale Antidoping di riammettere subito alle gare il marciatore, positivo al testosterone.
schwazer doping
La manipolazione da parte di un prelevatore o di un laboratorio per «incastrare» un atleta ha un solo precedente noto nell’antidoping moderno: quello dell’ostacolista Di Terlizzi, allenata come Schwazer da Sandro Donati, le cui urine nel 1997 vennero sabotate con caffeina per colpire il tecnico, simbolo dell’antidoping. Anche a causa di quel caso il laboratorio di Roma venne chiuso. L’alterazione va dimostrata segnalando gravi anomalie al prelievo, manipolazione dei sigilli o alterazioni dei referti: nulla è stato fatto con Schwazer. In situazioni controverse è ammesso il test del Dna (caso Pantani) che però ha tempi lunghi.
La storia
SCHWAZER
Fonti dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) parlano però di preoccupazione per quanto emerso dalle 96 pagine del «protocollo Schwazer». La difesa l’ha reso pubblico, spiazzando la Wada ed evidenziando i limiti della procedura. L’indicazione puntuale della località dove vive l’atleta nei moduli di controllo, se costui abita in un borgo di poche anime, è una possibile limitazione dell’anonimato che in laboratorio è regola invalicabile.
I buchi nella tracciabilità della provetta, il suo lungo parcheggio a Colonia, l’assenza di uno screening iniziale delle urine e la tardiva notifica della positività testimoniano una trasparenza traballante. La Wada probabilmente sarà costretta a regolamentare questi aspetti. Schwazer dovrà farli valere in un tribunale sportivo. Impresa ardua.
SCHWAZER DONATI
2. SCHWAZER: LEGALE, VICENDA ALEX ATTENTATO ALLO SPORT ITALIANO
(ANSA) - "Eravamo convinti della provenienza esterna di questa positività, l'urina è stata manomessa. Siamo confortati da ulteriori pareri che ci confermano che tutti i profili ematici e non solo, precedenti e successivi, di Schwazer sono perfetti. Quindi siamo convinti che la prova relativa al rilievo di gennaio sia stata manomessa". Così Gerhard Brandstaetter, legale di Alex Schwazer, è intervenuto a Radio Sportiva per commentare l'esito delle controanalisi cui si è sottoposto il marciatore.
SCHWAZER
"Noi abbiamo le prove: se ci fosse stata attività dopante ci sarebbero stati ulteriori riscontri. Quella storia della bistecca era un'interpretazione di un giornalista che aveva capito male... - ha aggiunto il legale - Un atleta che ha fatto 60 test in un anno, che negligenza ha? Il suo tecnico Donati è il più grande oppositore del doping. Tutti i test 'puliti' fatti prima e dopo quello incriminato dimostrano indirettamente che c'è stata manomissione. Questa vicenda è un attentato allo sport italiano".