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    VI RICORDATE DELLA POVERA AGITU IDEO GUDETA, LA “PASTORA” ETIOPE UCCISA A MARTELLATE DA SULEIMAN ADAMS IN TRENTINO? LA CASSAZIONE HA ANNULLATO UNA PARTE DELLA SENTENZA DI CONDANNA DELLA CORTE D’APPELLO, QUELLA CHE RIGUARDAVA LA VIOLENZA SESSUALE, RINVIANDO GLI ATTI DEL PROCESSO A BOLZANO – SECONDO L’AVVOCATO CHE DIFENDE ADAMS, REO CONFESSO PER L’OMICIDIO, NON CI SAREBBE STATA VIOLENZA SESSUALE, MA VILIPENDIO DI CADAVERE, PERCHÉ L’IMPRENDITRICE ERA GIÀ MORTA…


     
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    Estratto dell’articolo di Dafne Roat per www.corriere.it

     

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    Era uno dei punti più controversi della ricostruzione del delitto, sul quale la difesa aveva insistito molto, ribadendo il «movente economico». Il gesto, orribile, compiuto da Suleiman Adams quando Agitu Ideo Gudeta era agonizzante a terra per l’avvocato Nicola Zilio non configurava il reato di violenza sessuale e ora la Cassazione ha annullato parte della sentenza di condanna della Corte d’appello di Trento, accogliendo il ricorso del difensore.

     

    Il ghanese, di 34 anni, reo confesso, che il 29 dicembre 2020 uccise a martellate la nota e stimata imprenditrice di origine etiope e condannato in appello il 5 dicembre 2022 a vent’anni, tornerà in aula, ma questa volta davanti alla Corte d’appello di Bolzano. Processo da rifare, dunque, ma solo in parte.

     

    suleiman adams suleiman adams

    La condanna a 15 anni e 8 mesi per il brutale omicidio è infatti diventata definitiva. […] Ancora non si conoscono le motivazioni della decisione dei giudici […], al momento c’è solo uno stringatissimo dispositivo con il quale la Cassazione rinvia gli atti a Bolzano, quindi non è possibile sapere quale sia il motivo che ha spinto la Corte ad annullare, ma è chiaro che la motivazione dei giudici trentini non ha convinto.

     

    Il tema è delicato. Il difensore ha sempre sollevato dubbi sulla qualificazione giuridica del reato, secondo l’avvocato Zilio, infatti, si tratta di vilipendio di cadavere perché in quel momento, come sostiene il consulente della difesa, Agitu era già morta. Un ragionamento che non sminuisce la gravità del gesto compiuto dall’uomo sul corpo esanime della pastora, ma che in termini di pena potrebbe avere un certo peso.

     

    La condanna potrebbe infatti scendere di tre, quattro anni, considerata la pena di 4 anni e 4 mesi inflitta dai giudici della Corte d’assise solo per il reato di violenza sessuale. Ad avviso del legale non c’è una prova certa che in quel momento Agitu fosse ancora viva. Il confine è sottile ed è difficile da percepire soprattutto di fronte a un dramma così terribile, a un delitto brutale.

     

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    […] Resta da capire se la Cassazione ha condiviso il ragionamento del legale o abbia solo ritenuto insufficienti le motivazioni della Corte d’appello e quindi per fare chiarezza serve un nuovo processo.

     

    In sentenza i giudici trentini avevano ripercorso i gesti di Adams che aveva spogliato Agitu dopo averla colpita più volte con il martello e il solo fatto di aver spogliato la donna configura il reato di violenza sessuale.

     

    Adams «ha violato — ha scritto la Corte — la sfera sessuale della vittima con straordinaria offesa della sua dignità». «Si è trattato di femminicidio», avevano ribadito, poco dopo la lettura della sentenza, gli avvocati di parte civile Andrea de Bertolini, Elena Biaggioni e Giovanni Guarini. Ora si attende di leggere le motivazioni della Cassazione.

     

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    […] «Non abbiamo mai contestato la responsabilità di Adams per la morte di Agitu Ideo Gudeta — spiega l’avvocato Zilio, poche ore dopo la lettura del dispositivo — ma a più riprese abbiamo evidenziato i problemi sulla corretta qualificazione giuridica del gesto compiuto dopo l’omicidio.

     

    La Corte d’assise ha rigettato ogni argomentazione sulla natura di violenza sessuale del gesto, argomentazioni che ora hanno trovato una valorizzazione dalla Cassazione».

     

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    È prudente, invece, l’avvocato Andrea de Bertolini, che difende i familiari della pastora etiope: «Attendiamo il deposito delle motivazioni, ma manteniamo il convincimento, considerato il contenuto degli atti processuali, che Agitu Ideo Gudeta in quel momento fosse ancora viva […]».

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