Paolo Giordano per "il Giornale"
ascoltare le partite alla radio
Di fronte alle difficoltà create dallo streaming su Dazn e dall’inadeguatezza delle infrastrutture, forse per gli appassionati la soluzione è il ritorno alla radio. Lo ha fatto notare l’altro giorno Riccardo Cucchi, che è uno storico radiocronista da anni al centro dell’informazione sportiva anche in tv: «Tornate alla radio. Tra l’altro non è vero che non abbia l’immagine, il bravo radiocronista sa evocarle».
riccardo cucchi
Verità assoluta. Anche se viviamo nell’epoca dell’immagine istantanea e globale, condivisa via social a tutte le ore, la radio non ha perso la potenza evocativa e narrativa.
Non siamo più certo all’epoca delle radioline nascoste come Fantozzi alla proiezione della Corazzata Potemkin. Adesso i ritmi sono molto più forsennati e i social rischiano di diventare persino più veloci della tv nell’informare sull’andamento della partita.
maurizio ruggeri
Ma il racconto del calcio, come qualsiasi sport, non è soltanto un resoconto notarile del confronto tra due squadre. È anche, forse soprattutto, un libro da scrivere a ogni cronaca, una tela da dipingere con le parole, insomma, per usare una parola tanto di moda oggi, è la narrazione epica o divertente di un evento che polarizza le passioni.
paolo pacchioni
E la radio la sa fare talvolta persino meglio della tv, evocando immagini e confronti che i telecronisti spesso si perdono per strada inseguendo un narcisismo ormai a livelli attorali.
Dall’epocale Tutto il calcio minuto per minuto (presente su Radio1 sabato e domenica dalle 14.50 con i radiocronisti della redazione sportiva) a Zona Cesarini dell’impeccabile Maurizio Ruggeri (sempre Radio1) fino al fenomenale Paolo Pacchioni di Rtl 102.5 (ascoltatelo, ti fa «vedere» le partite), la radio ha in effetti un parterre di voci che regalano al calcio ciò che spesso non ha più: l’enfasi, l’emozione, la “sympatheia” tra calciatori e tifosi. Senza problemi di buffering, ritardi o caricamenti lenti…