Niccolò Carratelli per “La Stampa”
sergio abrignani
Per evitare brutte sorprese in autunno «l'unica soluzione è l'obbligo vaccinale contro il Covid». Sergio Abrignani, immunologo e componente del Comitato tecnico-scientifico, lo ripete più volte durante l'intervista: «Chiedo a gran voce che la vaccinazione diventi obbligatoria, per un motivo di sanità pubblica, per mitigare quello che avverrà nelle prossime settimane, cioè un aumento dei ricoveri dei non vaccinati».
Il Green Pass non basta?
«È un ottimo strumento e sta funzionando, credo sarà ancora più efficace quando inizierà a fare più freddo e molte attività all'aperto non saranno più possibili.
Green pass viaggi
Molti esitanti si convinceranno, alcuni contrari al vaccino cambieranno idea. Ma ci sarà sempre una quota significativa di no vax, animati da certezze paranoidi, e quelli non li smuovi, se non imponendo per legge la vaccinazione».
Tra i non vaccinati ci sono ancora quasi 3 milioni e mezzo di over 50, a rischio di sviluppare la malattia grave
roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 1
«Una parte finirà inevitabilmente in ospedale, in terapia intensiva, lo stiamo già vedendo: i nuovi ricoverati sono quasi solo loro. E il virus continuerà a circolare anche in autunno, con la ripresa delle scuole, i mezzi pubblici affollati, gli uffici a pieno regime.
A fine settembre avremo raggiunto l'80% di copertura della popolazione vaccinabile, ma avremo ancora circa 10 milioni di over 12 non vaccinati, non sarà piacevole».
La Sicilia e la Sardegna sono due casi isolati?
coronavirus
«Sono situazioni specifiche, non credo che l'Italia torni gialla. Quello che avviene in Sicilia ha ragioni evidenti: la vita di comunità intensa delle ultime settimane, legata a un flusso turistico elevatissimo rispetto alla popolazione, ma, soprattutto, il fatto che l'isola è in fondo alla classifica per numero di vaccinati.
Per capirci, l'Emilia-Romagna accoglie tantissimi turisti, ma ha una quota di vaccinati molto superiore e, infatti, non ha gli stessi problemi».
Se c'è il timore di un altro autunno complicato, prolungare la validità del Green Pass a un anno non è un rischio? La protezione dall'infezione dei vaccini cala dopo i 6 mesi
vaccino anti covid
«È vero, scende al 65-70%, che è comunque un livello rassicurante e garantisce una buona protezione alla maggioranza dei vaccinati. Meglio precisare, però, che la malattia grave e la morte vengono prevenute con percentuali ben più alte.
Gli studi israeliani hanno evidenziato un calo dell'efficacia del siero di Pfizer nel contrastare il contagio dal settimo-ottavo mese dopo la vaccinazione, anche a causa della maggiore aggressività della variante Delta. Quindi è possibile, anche se non frequente, che un vaccinato possa contagiarsi e a sua volta contagiare».
manifestazione contro il green pass a roma1
Non è meglio anticipare la terza dose invece di estendere la durata del Green Pass?
«Ha senso, e verrà fatto, per i soggetti fragili, con una chiara immunodeficienza, che sono meno di mezzo milione. Poi le categorie "suscettibili", come gli anziani, e gli operatori sanitari. Anticiparla per tutti non è possibile, perché la priorità è proteggere prima chi non è vaccinato.
Se ne potrà riparlare a ottobre, quando partiranno con la terza dose in Francia e, probabilmente, in altri Paesi europei. Ma è chiaro che, in attesa di pianificare la terza dose, il Green Pass può essere solo prolungato o abolito».
Sergio Abrignani
L'obbligo del pass va esteso agli uffici pubblici e privati?
«Guardi, io vorrei l'obbligo vaccinale, si figuri se non sono favorevole all'estensione totale del Green Pass. Poi è chiaro che ci si muove in un'ottica di mitigazione del rischio. Prendiamo il caso delle mense aziendali: perché a mensa è obbligatorio il pass e in ufficio, al piano di sopra, no?
Perché, per ora, si è scelto di intervenire lì dove si è meno protetti, visto che quando si mangia si sta senza mascherina».
green pass 5
È un rischio calcolato anche la deroga al rispetto del metro di distanziamento a scuola, nelle classi dove non c'è abbastanza spazio?
«È un punto di caduta, frutto di una mediazione politica, per evitare di far tornare moltissimi studenti alla didattica a distanza. Il metro di distanziamento resta un caposaldo della lotta al virus, quando proprio non posso mantenerlo, vorrà dire che mi proteggerò solo con la mascherina. Ci prendiamo il rischio di avere qualche focolaio nelle scuole? Non c'è dubbio, ma l'alternativa è continuare a massacrare i ragazzi con la Dad».-
SERGIO ABRIGNANI vaccinazioni all'hotspot dell'allianz stadium di torino