DON EMANUELE TEMPESTA
C'è un Superman in abito talare in un manifesto appeso ai muri gialli del cortile dell'oratorio. Perché in questa piccola comunità, Busto Garolfo, neanche 14 mila abitanti nella provincia di Milano, ma a due passi da Busto Arsizio, la chiesa è il punto di riferimento più importante per (quasi) tutti, bambini e famiglie.
Davanti al cancello una giovane nonna dai capelli biondi è in lacrime. Cerca il nipote di 14 anni che fa l'educatore ai più piccoli: «L'altro mio nipotino, quello di 12 anni, è al campo estivo a Bardonecchia, con quello là, non ci posso credere. Quando ho sentito la notizia ho rotto un piatto e mi sono precipitata qui».
DON EMANUELE TEMPESTA
Non solo la signora, tutti a Busto Garolfo sono impietriti da ieri mattina, quando dal telegiornale hanno scoperto che proprio il più giovane dei loro punti di riferimento, don Emanuele Tempesta, 29 anni, quello che gestiva le attività nell'oratorio e che era al campo estivo che la chiesa organizza a Bardonecchia, è finito ai domiciliari con l'accusa più infamante: da febbraio 2020 allo scorso maggio avrebbe abusato di almeno sette bambini, tutti di 12 e uno di 9 anni.
Ma gli investigatori hanno già accertato un altro caso, che non è tra quelli elencati nell'ordine di cattura, e stanno lavorando su una decina di episodi sospetti. A fine maggio, a dare il via alle indagini della Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì, sono state le denunce di due mamme.
DON EMANUELE TEMPESTA
La sera prima a casa di una di loro, i ragazzini avevano fatto un pigiama party. E si erano messi a parlare di don Emanuele, di quelle strane cose che faceva quando li invitava, sempre in gruppo, a giocare alla playstation a casa sua. Il sacerdote chiedeva l'autorizzazione alle mamme nella chat dei genitori. «Mai abbiamo avuto un dubbio, immaginato qualcosa», hanno messo a verbale le signore.
Solo una di loro ha raccontato che l'anno scorso girava voce che una famiglia avesse ritirato il figlioletto dal campo estivo. Una voce che in un paesino così non fa fatica a circolare ma a cui nessuno aveva dato peso. Tanto che oggi il parroco più anziano, don Ambrogio Colombo, tra i ragazzi dell'oratorio, non riesce a parlare: «Ha dato la notizia la Diocesi, è tutto nel comunicato. Che cosa posso dire? Sono rimasto a bocca aperta anch'io».
Busto Garolfo
Sono tutti singoli gli episodi contestati dal pm Flavia Salvatore di Busto Arsizio. Tranne uno, un 12enne che, con gruppi diversi, era stato invitato a casa del sacerdote tre o quattro volte. E a cui don Emanuele aveva anche scritto qualche messaggio: «Sei il migliore», «Il mio preferito».
Neanche il sindaco Susanna Biondi si dà pace: «Non potevamo immaginare. I genitori sono preoccupati, faremo il possibile per stargli accanto: apriremo uno sportello di sostegno psicologico per le famiglie».
Busto Garolfo 2
In paese, ovviamente, non si parla d'altro, tra i tavolini dei bar e sulle panchine della piazza proprio davanti alla chiesa Santi Salvatore e Margherita, con le porte aperte da mattina a sera. «Sarà vero?», chiede un'anziana. «Quello lì mica mi piaceva: lo dicevo che aveva modi strani. Un po' troppo».