Mirko Molteni per “Libero Quotidiano”
KERRY PUTIN
È passato poco più di un giorno dalla pubblicazione del rapporto Owen sull' avvelenamento dell' ex-agente segreto russo Alexander Litvinenko, avvenuto a Londra nel 2006 per una dose di polonio 210 radioattivo, si sospetta propinatagli dai due agenti dell' FSB (ex-KGB) Andrei Lugovoi e Dimitri Kovtun.
Eppure i toni sembrano già più smorzati, quasi che il governo britannico stia valutando se davvero convenga impuntarsi contro la Russia mentre il vento da Davos e Tokyo soffia per alleggerire le sanzioni.
È vero che all' appello della vedova dell' agente, Marina, perché la Gran Bretagna inasprisca le sanzioni economiche ed espella le presunte spie russe gravitanti attorno all' ambasciata a Londra, è seguita una discussione fra parlamentari britannici, con l' opposizione liberaldemocratica che chiede al premier David Cameron un nuovo pacchetto di sanzioni. Ma il partito conservatore frena.
CAMERON
Per il segretario di stato Theresa May: «Potremmo chiedere all' Interpol un mandato di arresto per Lugovoi e Kovtun, ma il fatto che dietro ci sia lo Stato russo implica che l' assassinio è inquietante». Un appello alla freddezza che limita la risposta britannica, per ora, al congelamento dei beni e fondi posseduti dai due agenti russi in Gran Bretagna. Misura però simbolica, poiché lo stesso Lugovoi ha notato che «essendo oggi un politico non mi è consentito possedere alcun conto estero, per cui questa misura nei miei confronti mi fa ridere». E anzi, rilancia: «Io e Kovtun siamo stati parimenti esposti al polonio e in quel periodo abbiamo incontrato così tanti britannici che chiunque poteva avvelenarci, di certo. Tornati in Russia siamo stati sottoposti a controllo medico».
Litvinenko
vladimir putin alla conferenza di fine anno
Di sicuro Cameron ha escluso ieri che la vicenda possa portare a un boicottaggio britannico dei mondiali di calcio programmati in Russia nel 2018, secondo i suoi portavoce: «Non intendiamo punire i comuni cittadini appassionati di calcio». La cautela di Londra ha spinto anche il Ministero della Difesa a smentire che 950 soldati inglesi attesi in Polonia per un' esercitazione rimarranno in permanenza ai confini russi.
RENZI PUTIN MERKEL
Vladimir Putin e il suo staff, dopo aver definito «ridicole» le accuse, hanno preferito ieri concentrarsi, nel loro Consiglio della Sicurezza Nazionale, sull' economia mondiale e la tensione politica in Moldavia, che potrebbe creare un corrispettivo in piccolo della crisi ucraina.
L' attenzione del Cremlino era tutta per il vertice economico internazionale di Davos, in Svizzera, dove ieri pomeriggio lo stesso segretario Usa John Kerry si è unito a coloro che chiedono la fine delle sanzioni contro il Cremlino: «Dobbiamo togliere al più presto, entro pochi mesi, l' embargo per lottare insieme contro l' Isis». E il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger gli ha fatto eco: «La Russia va fatta rientrare nel G8, è stato un errore escluderla».
Ciliegina sulla torta, la telefonata di Putin al premier giapponese Shinzo Abe, che pure ha auspicato la normalizzazione dei commerci. Insomma, il rapporto su Litvinenko pare arrivato tardi, mancando il momento giusto di almeno un anno e mezzo, dati i danni economici dovuti a sanzioni e contro-sanzioni russe, e il "botto" iniziale pare sgonfiarsi subito.
PUTIN OBAMA