Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
La battaglia delle bandierine arriva sulla soglia di Palazzo Chigi. Mancano soltanto due riunioni del consiglio dei ministri prima delle elezioni europee e tra i membri del governo Meloni è scattata la corsa a presentare dei decreti. Un'iper produttività che non va nella direzione indicata dal Quirinale, ovvero limitare i provvedimenti urgenti. […]
A sfidarsi sono Forza Italia e Lega, ognuno vuole il proprio vessillo da sventolare nell'ultimo miglio della campagna elettorale. Dopo un lungo tentennare Giorgia Meloni si è convinta ad approvare in tempo per il voto del 9 giugno la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti. Ieri è stato lo stesso Nordio ad affermarlo nel corso del question time alla Camera: «Arriverà nei prossimi giorni». Ancora una volta non si specifica la data, ma il fatto che la stessa Meloni si sia esposta martedì con le stesse parole usate dal Guardasigilli ha dato qualche sicurezza in più a Forza Italia.
SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI
Il giorno giusto potrebbe essere, quindi, il 29 maggio. La cautela in Fratelli d'Italia resta molta, specie dopo le reazioni durissime del congresso dell'Associazione nazionale magistrati che insiste sul fatto che l'indipendenza è a rischio. Per non trasmettere l'idea di uno spirito punitivo, la premier ha preteso di inserire nella riforma molte norme.
Tra le ipotesi in ballo, due concorsi distinti per separare le carriere di magistratura requirente e giudicante, e un doppio Csm, oltre al progetto di un'Alta Corte con il compito di giudicare le toghe. Trattandosi di una riforma costituzionale, quello che il Consiglio dei ministri dovrebbe votare è un disegno di legge, che avrà poi un percorso lungo, tanto che praticamente nessuno scommette su un'approvazione definitiva entro la fine della legislatura. […]
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani
Nel frattempo, qualcosa si muove sull'altra parte della riforma della giustizia, il cosiddetto ddl Nordio, che contiene tra l'altro l'abolizione del reato di abuso d'ufficio. Ieri è stato bocciato un emendamento del M5S che voleva ripristinare il reato e la settimana prossima il disegno di legge dovrebbe arrivare in Aula, ma in pochi credono che possa essere approvato prima delle Europee, visto che la campagna elettorale comporta un rallentamento dei lavori parlamentari.
Nel Consiglio dei ministri di lunedì prossimo potrebbe essere approvato il cosiddetto "salva-casa" al quale tiene moltissimo Matteo Salvini, il pacchetto di norme per regolarizzare delle difformità all'interno delle abitazioni, con l'obiettivo dichiarato di rimettere sul mercato una moltitudine di immobili. Per le opposizioni si tratta di nuovo condono edilizio. E Giorgia Meloni, che era rimasta spiazzata dall'annuncio di Salvini un mese fa, ha chiesto di eliminare ogni possibile sospetto di condono. […]
CARLO NORDIO GIORGIA MELONI
Sempre lunedì sarà sottoposta ai ministri una legge di delegazione europea, che, si spiega da Palazzo Chigi, non significa recepire la direttiva dell'Ue sulle "case green" che la destra italiana ha combattuto a Strasburgo. Altro provvedimento sarà sull'istruzione che potrebbe essere accorpato a quello sullo sport che mira a costituire un ente autonomo per il controllo dei bilanci. Anche in questo caso le polemiche sono state durissime, ma per il ministro Andrea Abodi si tratterà di «un ente terzo come quello che esiste nel controllo del doping».
Poi toccherà alla Giustizia con nuove assunzioni dei magistrati e forse ci sarà anche una norma per tentare di chiarire la complicata vicenda delle concessioni balneari. Un caso, quest'ultimo, che più che attirare voti, rischia di allontanarli.
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