• Dagospia

    PIERSILVIO BOLLITO DA BOLLORE’ FRIGNA: ''FATECI SAPERE CHE VOLETE FARE CON LA QUOTA MEDIASET, NON C'È NESSUNA PROPOSTA” - ''IN TUTTO IL MONDO SONO LE SOCIETA’ DI TLC A COMPRATE LE MEDIA COMPANY, NON IL CONTRARIO” – NO DEL BISCIONE AD ENTRARE IN TELECOM - ''ONORATI PER LA DE FILIPPI A SANREMO''


     
    Guarda la fotogallery

     

    Francesco Zaffarano per la Stampa

    PIERSILVIO BERLUSCONI BOLLORE' PIERSILVIO BERLUSCONI BOLLORE'

     

    Mediaset è aperta «a qualunque proposta che crei valore e abbia senso industriale». Ma dopo che Vivendi ha mandato a monte il «miglior accordo possibile», ora «non ne vediamo facilmente altri». Pier Silvio Berlusconi, ad del Biscione, non chiude del tutto la porta a Vincent Bolloré ma da Londra, dove presenta agli analisti le linee guida del gruppo fino al 2020, lancia un segnale forte e chiaro: il gruppo di Cologno ha le carte in regola per proseguire la strada con le proprie forze.

     

    «Il nostro è un piano di Mediaset, che ha a che fare con uno sviluppo nel nostro core business, la televisione gratuita e un' estensione dei nostri contenuti su tutte le piattaforme digitali, che proietta una nostra presenza su un mercato in crescita in termini di audience totale», dice ai giornalisti italiani al termine dell' incontro in un hotel del centro.

     

    BOLLORE BERLUSCONI BOLLORE BERLUSCONI

    Quali sono le condizioni per sedersi di nuovo al tavolo con i francesi, sempre che ci sia spazio per un nuovo accordo?

    «Come Mediaset siamo aperti a qualunque proposta che possa creare valore e avere un senso industriale. Detto questo, non ci è arrivata nessuna proposta che vada in questa direzione. L' accordo vincolante che avevamo con Vivendi era il migliore possibile e questo è quanto: non sappiamo altro rispetto a quello che leggiamo sui giornali».

     

    Se i francesi chiederanno di convocare un' assemblea per avere posti in cda, cosa farete?

    «Noi siamo costretti a concedere l' assemblea a qualunque socio abbia più del 5%. Poi quello che avviene dipende dai voti».

     

    Secondo voi i francesi potranno sovvertire la situazione?

    VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

    «Il mio parere è che fino a quando c' è un azionista di maggioranza relativa ma forte come Fininvest non succederà un gran che. Le intenzioni nostre sono di andare avanti. Per quanto riguarda eventuali concessioni ai francesi, dipenderà dai voti in assemblea. Ma ci tengo a precisare che non è un problema, purché vada a favore di Mediaset. Il punto è se si lavora nell' interesse dell' azienda oppure di un solo azionista rispetto agli altri. Questo mai è avvenuto in Mediaset e mai avverrà».

     

    Auspica ancora un accordo con Vivendi?

    «Se ci sono possibilità e la volontà da parte dei francesi di trovare un accordo che crei valore e crescita per Mediaset, allora sì. Vero è che ad oggi dopo tutto quello che è successo, e avendo lavorato per mesi a ciò che era la migliore possibilità, un po' di scetticismo c' è, eccome».

     

    Di vendergli Mediaset non se ne parla?

    putin e famiglia berlusconi putin e famiglia berlusconi

    «Questo bisogna chiederlo a Fininvest. Tuttavia mi sembra che, in proposito, sia già stata smentita qualsiasi negoziazione possibile».

     

    E in famiglia, voi fratelli siete tutti d' accordo?

    «Sì, sì. Totalmente».

     

    Ma a questo punto lei cosa si aspetta da Vivendi?

    «Personalmente non mi aspetto niente, dopo quello che è successo, perché di proposte non ce ne sono state. Anche nel mio incontro avvenuto per cortesia con Arnaud de Puyfontaine (ad di Vivendi, ndr) c' è stato solamente un vago accenno a un possibile accordo societario con Tim in Italia».

     

    Secondo lei questa potrebbe essere una strada praticabile per riaprire la trattativa?

    RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO

    «C' è da considerare che noi siamo sia un broadcaster sia una media company e un' operazione di quel genere avrebbe più senso per una compagnia di telecomunicazione, mentre per chi fa contenuti e televisione come noi molto meno. Tant' è vero che tutti i casi che abbiamo visto nel mondo sono di telco che hanno comprato media company e non viceversa».

     

    A voi quindi non interessa scambiare le vostre azioni Mediaset con quelle di Telecom?

    «No, quello che poteva interessarci era offrire a una compagnia di telecomunicazione dei contenuti premium che servissero per spingere gli abbonamenti della banda larga. Che poi è quello che stanno facendo tutti».

     

    Quello però è ancora possibile.

    «Teoricamente sì»

    maria de filippi a sanremo con carlo conti maria de filippi a sanremo con carlo conti

     

    Cosa ne pensa di Maria De Filippi a Sanremo?

    «Ci onora, ha lo stesso significato che hanno avuto Mike Bongiorno e Corrado a Sanremo quando erano da noi. Vedere la De Filippi, che è nata in Mediaset, andare a condurre quello che è il primo evento nella storia dell' intrattenimento italiano a noi fa solo piacere».

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport