“ALTROVE SI DICEVA ‘MILANO NON SI FERMA’, POI SI SONO FERMATI A CONTARE MIGLIAIA DI MORTI” – È FINITO IL LOCKDOWN MA VINCENZO DE LUCA NON MOLLA E ATTACCA LA GESTIONE DEL VIRUS IN LOMBARDIA
vincenzo de luca
1 - L'ENNESIMO ECCESSO DI DE LUCA CHE FA INFURIARE TUTTI I PARTITI
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
De Luca non si ferma. Già, il governatore della Campania è inarrestabile e negli ultimi tempi sembra avere una particolare propensione a collezionare polemiche su polemiche, provocando non poco imbarazzo nel Pd.
Anche perché l'argomento da lui trattato è sempre lo stesso: la gestione dell'emergenza Covid da parte della Lombardia.
vincenzo de luca 4
Tema quanto mai delicato, su cui Vincenzo De Luca si esercita spesso e volentieri preferendo l'accetta al fioretto. Così l'altro ieri, a Sapri, gli è capitato di dire: «Quando noi in Campania chiudevamo, altrove si facevano iniziative pubbliche.
Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, poi si sono fermati a contare migliaia di morti».
ATTILIO FONTANA VINCENZO DE LUCA
Al Pd mal sopportano le sue uscite del presidente e sono in molti al Nazareno a ritenere che ormai De Luca abbia preso una china foriera di polemiche rischiose, tanto più ora che ci si avvicina alle regionali.
Ma per carità di partito (i dem ci tengono a vincere a settembre) gli altolà che provengono dal Pd sono improntati a una certa cautela. Anche perché al Nazareno sanno benissimo che il governatore è ingovernabile, come sussurra più d'uno con un gioco di parole.
milano non si ferma lo spot di sala sul coronavirus
E il timore che possa rivoltarsi contro il proprio partito è sempre presente. Comunque, come era più che scontato, le reazioni alle ultime esternazioni di De Luca sono state violente.
Il leader della Lega Matteo Salvini non si è voluto smentire e ci è andato giù pesante: «De Luca fa schifo, è vergognoso. Continua a infangare i morti».
Anche la leader di FdI Giorgia Meloni non è rimasta in silenzio: «Parole disgustose, senza rispetto per cittadini, medici e vittime del Covid.
matteo salvini attilio fontana
De Luca, vergognati e chiedi scusa». Ovviamente chi non poteva far finta di niente è Attilio Fontana, che però ha usato toni più pacati rispetto agli altri esponenti del centrodestra per polemizzare con il «collega» della Campania: «Mi dispiace questo livore verso la Lombardia. Quando si è in campagna elettorale si esagera sempre, si dicono cose che sarebbe meglio non dire».
Ma come è già accaduto altre volte De Luca ha respinto ogni accusa derubricando le sue parole a semplici battute.
stefano caldoro vincenzo de luca
E ha fatto partire la controffensiva accusando di «vergognoso sciacallaggio» chi «strumentalizza» le sue parole sulle morti lombarde. Sul banco degli imputati Salvini (con cui il presidente della Campania non è mai stato tenero) e, naturalmente, i media (con cui tutti i politici italiani in genere non sono mai stati teneri), rei di aver enfatizzato le sue affermazioni.
STEFANO BUFFAGNI
Ma le frasi di De Luca hanno colpito anche importanti esponenti politici della sua regione, che hanno reagito all'ennesima polemica innescata dallo sceriffo-governatore. Secondo il candidato del centrodestra alla Regione, Stefano Caldoro, De Luca «è un bullo, prigioniero della sua caricatura».
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che con il governatore è in rapporti tutt' altro che cordiali, ha voluto dire la sua: «Parole vergognose che non rappresentano il sentimento del popolo campano e meridionale. Parole inqualificabili per il contenuto e per come sono state dette».
nicola zingaretti all'aperitivo dei giovani pd a milano
E il viceministro Stefano Buffagni, M5S, rincara: «Da campano mi vergognerei di essere rappresentato da un simile personaggetto».
Ma De Luca non ci sta e replica a tutti: «I dati sono i dati e sono stati rilevati da tutti. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che è persona di grande qualità ed intellettualmente onesta, ha riconosciuto che c'è stato qualche ritardo e qualche sottovalutazione».
2 - CONTAGI SU: OLTRE 300 CASI RT VICINO A 1 IN CAMPANIA
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
VINCENZO DE LUCA
I numeri non sono confortanti. Ieri, non succedeva dal 18 giugno, i nuovi casi giornalieri hanno superato quota 300. Per capire: una settimana prima, giovedì 16 luglio, erano stati 230, ieri 306.
Anche i posti letto occupati in terapia intensiva si sono stabilizzati, ieri c'è addirittura stato un aumento, da 48 a 49: pochissimi, sia chiaro, rispetto ai picchi dei giorni più bui (oltre 4.000), ma la discesa si è fermata; negli altri reparti però c'è stata una flessione, da 721 a 714, e questo è invece un segnale che va nella giusta direzione. I decessi nelle 24 ore sono meno delle settimane scorse (10), ma c'è il timore che tra qualche tempo, con l'aumento dei casi positivi, anche il numero delle vittime possa tornare ad aumentare.
GIUSTIFICAZIONI
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Dalle Regioni fanno osservare che molti dei nuovi casi vengono trovati grazie a una campagna metodica di test sierologici incrociati con i tamponi: così si riescono a scovare anche gli asintomatici (ad esempio questo stanno facendo in Emilia-Romagna che anche ieri è stata la Regione con più casi dopo la Lombardia).
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Ma c'è anche un altro modo, brutale, per raccontare la storia: se si trovano i casi positivi, è perché ci sono; e fino a quando i casi positivi saranno numerosi, il rischio che siano contagiati anche i soggetti fragili è concreto.
In sintesi: se è vero che la maggioranza dei 306 nuovi casi di ieri è asintomatico o con sintomi lievi, il fatto che l'epidemia corra più di qualche giorno fa non fa restare tranquilli.
Colpiscono ad esempio i 26 casi del Lazio, ma soprattutto i 30 della Provincia autonoma di Trento (decine di casi negli ultimi giorni nel polo della logistica di Rovereto).
il video di stefano caldoro contro vincenzo de luca 2
LE PAGELLE
In parallelo ai dati giornalieri, ci sono le pagelle settimanali stilate dall'Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, che come ogni venerdì saranno ufficializzate questa mattina.
Anche qui: non è allarme rosso e neppure arancione, l'Italia ha una situazione migliore della vicina Spagna, ma l'epidemia è ancora in espansione e bisognerebbe fare uno sforzo ora, con comportamenti banali ma virtuosi, per fermarla prima che diventi inarrestabile.
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La misurazione dell'Rt (indice di trasmissione del contagio), curata dalla fondazione Kessler, oggi confermerà sei regioni sopra il valore critico di 1. Non sono però le stesse della settimana scorsa: la Toscana ha visto migliorare la situazione ed è scesa sotto 1, ma ha superato quel limite che chiede maggiore vigilanza la Liguria: sta pagando un focolaio sviluppatosi in un ristorante a Savona.
vincenzo de luca in visita all'ospedale covid di boscotrecase 1
La Campania, che anche ieri ha contato 16 nuovi casi positivi, vede una circolazione non irrilevante del virus, ma il suo Rt per ora resta sotto il livello critico di 1, anche se lo sfiora, assestandosi attorno allo 0,95.
Quali sono le altre cinque regioni sopra 1, oltre alla Liguria? Tutte erano già nella lista di una settimana fa: il Veneto, che aveva raggiunto il dato più alto (1,6) ha visto una diminuzione, ma comunque resta in un'area critica a causa dei focolai alimentati dai casi di importazione; l'Emilia-Romagna, come detto, sta facendo una campagna massiccia di test e tamponi, trovando molti casi asintomatici in alcuni settori come quelli della logistica e dei macelli, e per questo è ancora sopra 1.
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La Lombardia è attestata a 1, mentre il Lazio non scende a causa dei sempre nuovi focolai individuati, in buona parte causati - come in Veneto - dai casi di importazione. Sopra 1 anche il Piemonte.
LE CAUSE
Ma il nodo non è tanto l'andamento dell'Rt, che di per sé rappresenta solo una spia che si accende e che invita a mantenere alta la guardia.
Il guaio è un altro: si sperava di riuscire ad abbassare la curva dei contagi in modo efficace durante i mesi estivi, in modo da partire quasi da zero casi in autunno-inverno quando, tornando a frequentare i luoghi chiusi, la trasmissione del virus sarà potenzialmente più intensa.
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Alcuni fattori hanno vanificato questo obiettivo: è stato sottovalutato il peso dei casi di importazione che rappresentano circa il 30 per cento del totale dei nuovi positivi; ci sono gli assembramenti nelle piazze e nelle spiagge, non accompagnati da comportamenti prudenti, quali il mantenimento delle distanze e l'uso delle mascherine; ha facilitato la circolazione del coronavirus l'imprudenza generalizzata, causata da messaggi e immagini improntati al tutto finito che hanno coinvolto una parte dei politici e degli esperti.
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BOMBONIERA CON VINCENZO DE LUCA CON IL LANCIAFIAMME 1 vincenzo de luca meme VINCENZO DE LUCA meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 2 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 4 LA REGINA ELISABETTA CHIEDE CONSIGLI A VINCENZO DE LUCA meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 3 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 1 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 7 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 11 2 vincenzo de luca meme meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 6 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 5 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 10 vincenzo de luca da fabio fazio 8 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 13 4 vincenzo de luca meme 5 vincenzo de luca meme meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 15 meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 14 IL VIDEO APPELLO SUL CORONAVIRUS DI VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA E IL VIDEOGAME SUI NEOLAUREATI E LANCIAFIAMME delucator 3 vincenzo de luca meme vincenzo de luca sui navigli 6 vincenzo de luca meme vincenzo de luca 3