Enrica Roddolo per www.corriere.it
regina elisabetta senza bastone 4
La Season londinese 2022 riavrà i suoi attesi Royal Garden Parties. Dopo due anni di sospensione per Covid. Ma non ci sarà la regina: prudenza dopo la pandemia e soprattutto i problemi di mobilità che da mesi ormai assillano la 96enne sovrana le impediranno di prendervi parte. I party – in genere almeno 3 non solo a Buckingham palace ma anche in Scozia nella reggia di Holyroohouse – sono gli appuntamenti più ambiti della stagione mondana britannica.
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A iniziare il rito delle feste reali nei giardini di corte fu la regina Vittoria intorno al 1860, trasformano la passione quintessentially British del Tea Time in una festa: l’appuntamento più ambito a Londra. Negli anni Cinquanta del secondo dopoguerra, nei giardini di palazzo si tennero anche le presentazioni delle debuttanti a corte (altro rito che per secoli ha scandito la vita di corte). Ma per la verità, il tempo inclemente dell’estate inglese e il corso dei tempi che rese obsolete queste cerimonie mentre si avvicinava il boom post—bellico segnarono un veloce tramonto per le debuttanti in giardino.
la regina elisabetta in collegamento con il royal london hospital 2
Al contrario, è rimasta anzi ha ripreso slancio nel Duemila la tradizione dei Garden Party Reali che hanno per cornice i favolosi giardini reali. Fu Giorgio IV, il reggente poi sovrano amante del bello sempre e a qualsiasi costo, a chiedere a William Townsend Aiton, capo giardiniere del giardino di Kew, di pensare al giardino, e agli spazi monumentali dietro a Buckingham Palace. Ma sarà la regina Vittoria, con il marito Alberto, a prendersi cura del giardino attorno alla reggia trasformandolo in un luogo del cuore, dell’anima.
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Il protagonista silenzioso e immutabile – nel mutare costante della natura che avvolge il giardino – è sicuramente il Waterloo Vase così chiamato perché il fregio che lo decora racconta le ultime battute della battaglia di Waterloo, con il duca di Wellington sul suo cavallo. Fu ricavato da un monumentale blocco di marmo di Carrara, che inizialmente era riservato a Napoleone il quale nel 1812 passò per l’Italia diretto al fronte russo.
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La storia del Waterloo vase del giardino è avventurosa come un romanzo (la ripercorro con la storia del giardino ne «Elisabetta & i Segreti di Buckingham Palace»). E sarà poi, decenni dopo, Edoardo VII a collocare finalmente il vaso nel giardino di Buckingham Palace. Lì ancora oggi – sul suo candido piedistallo – si staglia nei cieli azzurri e mutevoli della primavera londinese fra il profumo dei fiori che riempiono il giardino adesso aperto ai turisti. E pronto ad ospitare nuovamente i party reali d’estate. Anche se la regina non ci sarà.
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