RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
«Beppe? Mi ha detto che c’è e ci sarà sempre per il Movimento. In questa fase di difficoltà sarà facile vederlo più spesso». Virginia Raggi usa poche parole, ma che ridefiniscono il ritorno in prima linea di Grillo e della vecchia guardia M5S dopo la sconfitta alle Europee.
Come ha trovato Grillo?
«Anche gli avversari più critici hanno sempre riconosciuto a Beppe una non comune capacità di guardare avanti. […] Siamo rimasti d’accordo che ci sentiremo con più frequenza».
Si è parlato negli ultimi mesi di un suo addio al M5S.
«Ho collaborato a far nascere il M5S quando eravamo in pochi […] Ho sempre quello spirito. Ho molta più esperienza […] ma non ho cambiato i miei valori. […]».
Gira l’idea di nuovo direttorio per coadiuvare Conte. La sua leadership è in discussione?
«Conte è stato presidente del Consiglio, dimostrando grandi capacità. Non è in discussione. Ma occorre ammettere che il M5S ha iniziato ad avere problemi quando si è chiuso in sé stesso. […] il Movimento è nato per uno scopo che era quello di provare a innovare il modo di fare politica ponendo nuove domande: c’erano luoghi di aggregazione, anche online, dove si dibatteva liberamente e si portavano i temi all’attenzione dei portavoce. Era l’idea di Gianroberto Casaleggio. Occorre chiedersi se abbiamo ancora questa capacità, questa idea, trovare di nuovo il nostro ruolo in politica».
Per questo ci sarà la fase costituente, ma dovrebbe tenersi in autunno.
«Serve velocemente una fase ri-costituente. Si deve creare un’agenda, parlare di temi e non di leadership o regolamenti: sanità e scuola pubblica da ricostruire, economia sostenibile e rivoluzione energetica da accompagnare, il lavoro per i giovani e le donne, il supporto alle persone fragili, la pace in Ucraina e Medio Oriente, il rilancio dell’agricoltura, l’Intelligenza artificiale, senza dimenticare il tema delle legge elettorale e delle preferenze: questi sono i temi di cui parlare. […]».
Molti nel M5S vogliono cambiare la regola dei due mandati. La norma tocca i big storici come lei. Che ne pensa?
«Parlare di questo tema come se fosse la vera causa della débâcle alle Europee è fuorviante».
E quale è la causa?
«Gli schemi destra-sinistra fanno parte del passato. […] L’unica novità l’abbiamo portata noi con le nostre idee: digitalizzazione, ambiente e transizione ecologica, reddito di cittadinanza […]».
Vede il M5S fuori dall’alveo progressista?
«Il M5S deve ritrovare una delle proprie caratteristiche: essere alternativo al sistema politico tradizionale. Schiacciarci sulle posizioni della destra, come è accaduto quando ci si è alleati con la Lega al governo, o con la sinistra, ci snatura e rende irriconoscibili […]».
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