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    VIRUS LETALE – C’E’ LA SECONDA VITTIMA IN ITALIA: È UNA DONNA RESIDENTE IN LOMBARDIA CHE POTREBBE ESSERE COLLEGATA AI CASI DI CODOGNO. NEL VENETO TERZO CONTAGIO - IL SINDACO DI CREMONA, DOVE SI REGISTRA IL 16° CASO IN LOMBARDIA: "RESTATE IN CASA" - IL GOVERNATORE ZAIA HA SCRITTO CHE LA PROTEZIONE CIVILE DEL VENETO HA MONTATO A SCOPO PRECAUZIONALE 12 TENDE PER MASSIMO 96 POSTI ALL'ESTERNO DELL'OSPEDALE DI SCHIAVONIA (PADOVA)


     
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    Da repubblica.it

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    Il coronavirus fa un'altra vittima in Italia, dopo l'uomo morto ieri sera in Veneto. Secondo fonti sanitarie citate dall'Ansa  si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.

     

    Intanto ci sono due nuovi casi nel Nord Italia, uno a Dolo, nel Veneto, e uno a Cremona in Lombardia. In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto in nottata di ieri c'è una persona risultata positiva al test a Dolo, nel veneziano, ed è ricoverata in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Come da prassi il campione è stato inviato allo Spallanzani di Roma per la conferma.

     

     

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    In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c'è un contagiato nel comune, che porta a 16 i casi nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

     

    Fonti della Regione Veneto informano intanto che è in condizioni stazionarie l'uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri era il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L'amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova,

     

    Il presidente della Regione, Zaia, ha scritto sui social che "Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico". L'intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell'area padovana dove si è sviluppato il contagio.

     

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