vittorio feltri
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Non credo che la crisi di governo appassioni gli italiani, i quali non ne hanno compreso i motivi non perché siano scemi bensì perché i motivi in questione non esistono. Lega e M5S prima delle elezioni del marzo 2018 erano acerrimi nemici, non erano d'accordo su nulla, se bere il caffè liscio o corretto. Poi, si sa come vanno le cose in politica, i due gruppi, pur di non disperdere i loro consensi, si sono associati, per tirare a campare, sulla base di un contratto stravagante tipo quello che un tempo avveniva tra sensali di lenticchie.
E, tra una bega e l'altra, sono riusciti ad andare avanti oltre un anno. Non pensavo che la collaborazione proseguisse fino a ieri, che potesse durare così a lungo. Infatti il bubbone è scoppiato e ora sarebbe velleitario tentare di incerottare le ferite. I grillini hanno in Parlamento il 33 per cento, più che sufficiente per menare il torrone.
zingaretti di maio
Però abbisognano di una stampella allo scopo di riprendere il cammino governativo, cosicché si sono rivolti quali questuanti al Pd chiedendogli di sorreggerli, immemori che tra questi due partiti esiste da sempre una ruggine ineliminabile. Se essi fossero coerenti con la propria storia non si annuserebbero nemmeno, poiché però c'è di mezzo la sopravvivenza della legislatura, posti e indennità, lavorano alacremente nella illusione di scovare la scusa onde percorrere insieme un altro tratto di strada.
Naturalmente è una manfrina, benché nobilitata - si fa per dire - da discorsi programmatici e para ideologici. Io ti do questo e tu mi concedi quest' altro. Un gioco teso a limitare la brutta figura che la casta ha rimediato. In sintesi, azzardiamo l' ipotesi più probabile circa la chiusura della commedia in svolgimento: gli attori non si limitano a voler salvare la faccia, pretendono soprattutto di salvare la poltrona che sta loro a cuore assai più di ogni altra cosa, dignità compresa.
luigi di maio nicola zingaretti
Recentemente infuriano le polemiche, le dichiarazioni di intenti, le promesse eccetera. Fumo negli occhi dei cittadini che assistono sgomenti al pandemonio in corso nei palazzi romani. Il finale mi pare scontato: avremo un nuovo esecutivo che - garantito al limone - farà rimpiangere quello vecchio. È sempre successo, succederà regolarmente.