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    VIVENDI MAGARI TI ACCONTENTI - MEDIASET OFFRE UN ARMISTIZIO A BOLLORÉ E SIMON FIDUCIARIA SUL CONTENZIOSO NATO DOPO LA NASCITA DI MEDIA FOR EUROPE: ''SIAMO DISPONIBILI AD APPORTARE MODIFICHE ALLE DELIBERE IMPUGNATE E IN PARTICOLARE, CON RIGUARDO ALLE CLAUSOLE'' SCRITTE ''CONTRO'' I FRANCESI. UNA MOSSA CHE HA SPIAZZATO LA CONTROPARTE


     
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    Rosario Dimito per “il Messaggero

     

    Mediaset apre a un armistizio con Vivendi e Simon Fiduciaria relativamente al contenzioso sulla delibera della fusione trasfrontaliera di Mediaset e Mediaset España in Mfe, approvata il 4 settembre in assemblea e impugnata dal gruppo francese. Dopo l'udienza del 30 ottobre nella quale il giudice del tribunale delle imprese Elena Riva Crugnola si era riservata una decisione, inaspettatamente il giorno dopo il Biscione ha depositato un'istanza in cui chiedeva al giudice di fissare un'udienza di conciliazione, in base all'art. 2378 comma 4 codice civile.

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    Nell'istanza Cologno Monzese ha scritto: «Siamo disponibili ad apportare modificazioni alle delibere impugnate e in particolare, con riguardo alle clausole statutarie della holding olandese, oggetto di contestazione». Una mossa che ha indubbiamente spiazzato la controparte e che ha indotto la giudice nella stessa giornata del 31 ottobre a fissare l'udienza di conciliazione per lunedì 4 novembre alle 16.

     

    Puntualmente lunedì le parti si sono presentate in tribunale nelle formazioni dei rispettivi legali: Vivendi con Giuseppe Scassellati, Ferdinando Emanuele, Roberto Argeri dello studio Cleary Gottlieb; Mediaset con Sergio Erede, Carlo Montagna, Giovanni Domenichini, Giorgio De Nova, Laura Salvaneschi (studio BonelliErede); Simon Fiduciaria con Enrico Castellari (Freshfield), Fininvest con Andrea Di Porto .

     

    LE CARTE

    Nel corso dell'udienza, protrattasi per circa due ore e mezza, è stata dibattuta la proposta avanzata da Mediaset. Entrando nel dettaglio, il Biscione si è detto pronto a eliminare le clausole anti-Vivendi (art. 42, 43, 13.7) presenti nello statuto di Mfe: quelle che avrebbero impedito ai francesi e alla Simon Fiduciaria di detenere proprie partecipazioni azionarie in Mfe, comprese le azioni a voto multiplo.

     

    alessandro salem e pier silvio berlusconi alessandro salem e pier silvio berlusconi

    La discussione si sarebbe inoltre incentrata sull'altra concessione avanzata dal Biscione: l'eliminazione dell'ulteriore soglia (25%) valida ai fini dell'Opa, sempre nello statuto Mfe, oltre a quella di legge (30%). Allo stato Vivendi possiede il 9,61% del capitale di Cologno pari al 9,99% dei diritti di voto, Simon Fiduciaria ha il 19,8% per un totale del 28,2% che equivale al 29,8% dei diritti di voto. Il giudice milanese Riva Crugnola ha concesso alle parti poco più di due settimane per definire la conciliazione.

     

    In una nota diffusa ieri dalla controllata di Fininvest si legge che «Mediaset e Vivendi hanno tempo fino al 22 novembre prossimo per trovare una conciliazione sull'assemblea di inizio settembre - impugnata dai francesi - che avvia la fusione del Biscione con la controllata spagnola e la nascita della holding Mfe. Fino a quella data la delibera dell'assemblea di Mediaset è sospesa dal Tribunale di Milano».

     

    Il gruppo francese ieri era solo presente con i propri consulenti e pertanto si è riservato una decisione. Il compromesso è limitato: riguarda il contenzioso sorto con la delibera di fusione nella holding olandese, ma non tocca le altre tre cause incardinate, due dal 2016 e una dal 2017, tutte rivenienti dallo scontro su Premium e la cosiddetta scalata ostile. Quasi certamente Vivendi punterà a trascinare sul tavolo dell'armistizio tutta la partita Mediaset, con l'obiettivo di un accordo tombale.

     

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