Aldo Simoni per il “Corriere della Sera”
Vladimiro De Angelis
Vladimiro De Angelis, uno tra i più affermati agenti assicurativi della Ciociaria, era al tavolo del ristorante La Taverna di Plinio. Contro di lui Albino Ruberti ha gridato le parole più violente. «Finito il comizio di Letta abbiamo preso un aperitivo - racconta -, poi qualcuno ha proposto la cena. Con me si sono aggiunte una ventina di persone. Insomma, mi sono trovato lì per caso. Abbiamo parlato di tutto: calcio, vacanze e politica. Dopo un po' il battibecco tra Ruberti e Lampazzi: prima hanno parlato di politica, ma la cosa non mi interessava, poi del rigore negato alla Roma nel derby».
LA LITE DI ALBINO RUBERTI CON FRANCESCO DE ANGELIS
Cosa si dicevano?
«Lampazzi, romanista, ha detto a Ruberti, laziale, "Se non hai visto quel rigore, eri ubriaco". E Ruberti ha replicato dicendogli che non capiva nulla. E hanno continuato a lanciarsi frecciate alzando sempre più la voce. A quel punto sono intervenuto per calmarli. Pensavo di aver sedato gli animi ma la discussione è ripartita mentre stavamo andando via».
Quindi?
«È stato allora che Ruberti, alterato e infastidito, mi ha gridato, mentre tentavo di fare da paciere».
la lite notturna di albino ruberti 1
E la sua reazione?
«A quel punto, esausto, gli ho risposto duro "Guarda che io non vivo di politica, vivo del mio lavoro. Se voglio, mi ti compro". Si è trattato di uno sfogo sicuramente poco felice di cui mi sono subito scusato con Sara Battisti».
Qualcuno l'ha interpretata come una frase corruttrice.
«Una frase certamente poco elegante, ma che in nessun modo può essere interpretata come corruttrice. Del resto nella mia vita ho sempre lavorato onestamente. Sono partito, 40 anni fa, con una piccola agenzia assicurativa a Ceprano e oggi ho un portafogli-clienti importante. Tutto frutto del mio lavoro e di quello dei miei collaboratori. E se in una provincia riesci a crescere nel campo assicurativo, significa che i clienti ti stimano e ti rispettano».
ALBINO RUBERTI
Ma puntava a lavorare anche per il Comune di Roma?
«Non posso farlo per il semplice motivo che, essendo agente sulla provincia di Frosinone, non posso aprire uffici nella Capitale. Tra l'altro il Comune di Roma non bandisce gare pubbliche perché ha una sua compagnia assicurativa interna, le "Assicurazioni di Roma"».
Però Ruberti parla di una «proposta indecente».
«Io non gli ho fatto alcuna richiesta. Né decente, né indecente, quella sera non si è mai parlato di lavoro».
Potrebbe avergliela fatta qualcun altro?
«Non era una riunione carbonara. Giravano decine di persone, difficile fare proposte indecenti».
VLADIMIRO DE ANGELIS