DAGONEWS
Conte ha il fiato (dal) Colle: le sue troppe apparizioni in tv hanno irritato parecchio Mattarella, anche perché hanno innescato un effetto a catena tra gli altri politici: il ministro della Salute Roberto Speranza, i vari presidenti di regione, poi gli assessori, i sindaci, alimentando ancora di più il panico e l'allarmismo.
sergio mattarella giuseppe conte 12
Peraltro dal Quirinale si chiedono come mai il ministero di Speranza non abbia esercitato una moral suasion nei confronti dei vari virologi, scatenati su tutti i media, per calmare l'isteria collettiva.
L'ultima botta di comunicazione che non è stata affatto apprezzata è stata la riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri presso la Protezione Civile, tipo bunker in tempo di guerra. Sarebbero bastati un paio di comunicati al giorno per aggiornare gli italiani, con trasparenza ma pure cautela.
Invece Conte, pullover al posto della pochette, è apparso in 16 diversi collegamenti tv in un solo giorno, domenica, un giorno peraltro in cui molti erano a casa e dunque appena cambiavano canale si ritrovavano la faccia del premier davanti. E anche i suoi vecchi e nuovi sponsor, che speravano di aver trovato un mediatore in grado di mantenere il sangue freddo visto che fa l'avvocato e non il politico, si sono ricreduti: al primo ''cigno nero'', il primo evento inatteso, ha reagito in modo totalmente scomposto, e lo ha pure ammesso! (''il numero dei contagi mi ha sorpreso'').
GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO
Tutto ovviamente parte sempre da Rocco il Rasputin, quel Casalino che ha cavalcato il coronavirus per distrarre dalle beghe governative. L'agit-prop ha aizzato i giornalisti con cui è in contatto costante, e hanno sfornato articoli e titoli molto allarmistici.
Naturalmente a Mattarella non sono piaciute manco gli attacchi scomposti di Salvini, mentre ha apprezzato Meloni e Berlusconi che hanno usato parole concilianti e non hanno per ora cavalcato troppo l'emergenza sanitaria per scopi politici.
GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO IN CONFERENZA STAMPA
Non solo al Colle c'è chi poco sopporta Casalino: dentro Palazzo Chigi i dirigenti e funzionari ''stabili'' e non di nomina politica non sanno più come gestire il potere dilagante di Rocco, che ha accentrato tutte le decisioni e non lascia toccare palla a nessun altro. Gli uomini del deep State considerano poi assai tardiva la nomina di Walter Ricciardi come consulente speciale di Speranza: quanto ancora ci voleva prima di scegliere un esperto che potesse guidare le scelte puramente scientifiche del governo?
L'unico fattore positivo di questo delirio comunicativo è che ha silenziato Renzi. A parte la battuta sul mettere in quarantena le polemiche, Matteuccio si è aggrappato al coronavirus come a una ciambella di salvataggio: si era infilato in un vicolo cieco e non sapeva più come uscirne. Adesso può lasciare che passi la buriana del virus, e dopo trovare un altro motivo per fracassare le balle del governo e degli italiani.
barbara d urso giuseppe conte
CORONAVIRUS: CONTE, CASALINO E QUEL SOSPETTO DI ENFASI ECCESSIVA
Il coronavirus mette alla prova il collaudato sodalizio tra il premier Giuseppe Conte e il suo portavoce e spin doctor Rocco Casalino.
I due non riescono più a mascherare il nervosismo che li pervade. Temono che la situazione sia sfuggita (o stia per sfuggire) loro di mano. Soprattutto quando alle sensibili antenne dei due sono arrivate le voci che da giorni rimbalzano sui sanpietrini di Roma. E che sono salite fino al Colle più alto di Roma, irritando non poco, a quanto si giura, l’inquilino numero uno del Quirinale e persino quello numero due (il segretario generale Ugo Zampetti), di solito ben disposto verso il presidente del Consiglio.
CORONAVIRUS, ARMA DI DISTRAZIONE?
barbara d urso giuseppe conte
La voce, se fosse vera, sarebbe grave. Vale a dire che l’enfasi adottata dal premier nella propria strategia di comunicazione sulla diffusione del coronavirus sia stata decisa a tavolino da Casalino. In altre parole, il portavoce e spin doctor di Palazzo Chigi avrebbe convinto l’avvocato del popolo ad accentuare al massimo la comunicazione sul virus.
Con l’obiettivo fin troppo evidente di dirottare l’attenzione dalle condizioni di salute (comatose) della maggioranza giallorossa. Il coronavirus, infatti, ha spuntato le unghie all’offensiva portata avanti da Matteo Renzi contro il presidente del Consiglio. Ed a quanto riportato dalle voci che circolano nella Capitale, Conte avrebbe spinto un po’ sull’acceleratore dell’allarme proprio per congelare l’imminente crisi della sua maggioranza.
LA SOVRAESPOSIZIONE MEDIATICA DEL PREMIER HA GENERATO IL PANICO
Già prima della scoperta del paziente 1 (quello “0” non si sa che fine abbia fatto), il premier ha concentrato sulla sua persona ogni comunicazione sulla diffusione dell’epidemia. Atteggiamento aumentato in modo esponenziale dopo le prime vittime. Si è fatto immortalare con pochette e con pullover in ogni minuto di queste concitate giornate. È apparso in tutti i talk show televisivi, da Fabio Fazio a quella suburra del trash che è Non è la D’Urso. Fino al punto da far entrare i fotografi per riprenderlo mentre guida il Consiglio dei ministri notturno lo scorso fine settimana nella sede della Protezione civile.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Il problema è che proprio questa sovraesposizione mediatica ha innescato quel panico che il premier assicura non doverci essere. E visto che si sta stringendo una sorta di cordone sanitario (e anche economico) intorno all’Italia, il duo Conte-Casalino non sa più come fronteggiare la situazione. Soprattutto ora che il loro gioco (sempre che quel che rimbalza da un corridoio all’altro dei palazzi romani sia vero) è stato scoperto. Per il momento si tratta di voci. Intercettate, però, dalle antenne dello stesso Casalino. Da qui, il nervosismo in aumento.