sadomaso in appartamenti berlinesi
Jodie Thaddeus-Johns per “Dazed Digital”
E’ un problema di età: vuoi essere legato alla Croce di Sant’Andrea ma dividi l’appartamento con altri e non c’è spazio per gabbie e attrezzature sadomaso. Meno male che a risolvere il dilemma ci sono i proprietari berlinesi, che affittano volentieri appartamenti, per brevi e lunghi periodi, a visitatori di passaggio, coppie avventurose e lavoratori del sesso. Tutto inclusivo di aggeggi specifici e costosi sex toy.
locandina landlordsof s&m
I registi Emre Busse and Ceven Knowles hanno realizzato il documentario “Landlords – The Economics Of S&M Apartments In Berlin”, proprio dedicato ai padroni di casa, non agli affittuari, i quali raccontano com’è la vita nella Berlino unificata e sessualmente permissiva, dove il sistema di offerta e domanda si applica anche alle attività più di nicchia.
Il sadomaso ha bisogno di spazi precisi. Durante la pratica si urla e si fa casino, è impensabile avere vicini di casa o farlo con i figli nella stanza accanto. Per essere liberi di esplorare, bisogna trovare il luogo adatto: isolato, dotato di arredamento ad hoc, e che contemporaneamente ti faccia sentire al sicuro.
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La scena sadomaso è forte a Berlino, o forse solo più visibile che in altre città. Qui a nessuno interessa cosa fanno gli altri. Molti degli appartamenti ripresi nel documentario si trovano nel quartiere di Schöneberg, dove abita principalmente la comunità gay, ma le coppie che vi fanno visita sono principalmente etero. Le stanze BDSM costano molto e c’è chi guadagna talmente tanti soldi con questi affitti, che si è comprato quattro appartamenti. E’ una specie di nuova gentrificazione. A maggio è nato “Kinkbnb”, gemello di “Airbnb” ma per schiavi e sottomessi che girano il mondo. A Berlino però i proprietari preferiscono far da sé e si contattano solo quando devono segnalare gli ospiti non graditi.