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    ECCO A VOI IL "NUOVO ORACOLO DI OMAHA" – WARREN BUFFETT HA “INCORONATO” UFFICIALMENTE IL SUO EREDE: SI CHIAMA GREG ABEL, EX CONTABILE SPARAGNINO E CON POCO CARISMA, DA CINQUE ANNI ALLA GUIDA DI QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ DELLA “BERKSHIRE HATHAWAY” – “GREG ORMAI CONOSCE MOLTO MEGLIO DI ME LE NOSTRE IMPRESE. PER IL FUTURO NON HO UN PIANO B: SE GLI DOCESSE SUCCEDERGLI QUALCOSA DIREI AL NOSTRO BOARD CHE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

     

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    «Lui fa tutto il lavoro e io prendo gli applausi. Per adesso va bene così». Nel weekend scorso, alla convention annuale della Berkshire Hathaway, davanti a 17 mila investitori-tifosi stipati nella più grande arena sportiva del Nebraska, Warren Buffett ha incoronato a modo suo — con una battuta che mette insieme ironia e concretezza — il futuro «oracolo di Omaha»: Greg Abel.

     

    Sessant’anni, zero carisma, una carriera iniziata facendo il contabile, Greg non sembra la figura ideale per prendere le redini di una conglomerata posseduta da investitori-tifosi, conquistati dal magnetismo di Warren, oltre che dagli abbondanti profitti.

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    Ma Abel ha altre qualità che lo rendono insostituibile: da cinque anni è alla guida di quasi tutte le attività del gruppo (unica eccezione le assicurazioni Geico) che spaziano dalla rete ferroviaria Bnsf, al trasporto aereo (NetJets) all’alimentare (Dairy Queen), con partecipazioni rilevanti in Apple, Coca Cola, Bank of America e American Express e grandi investimenti tanto nelle energie rinnovabili (sole ed eolico) quanto in quelle tradizionali (Chevron e Occidental Petroleum).

     

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    Una conglomerata da 710 miliardi di dollari fatta di tante imprese diverse che, dice Buffett, «Greg conosce ormai molto meglio di me. Per il futuro non ho un piano B: se gli dovesse succedere qualcosa direi al nostro board che abbiamo un grosso problema».

     

    Un’incoronazione in piena regola che, in realtà, è una conferma: alla convention di due anni fa, infatti, Charlie Munger, vicepresidente di Berkshire e braccio destro di Buffett, si era già fatto sfuggire la notizia, che doveva restare riservata.

     

    L’allora novantenne, ma sempre arzillo Buffett aveva mostrato comprensione per la svista del suo socio anziano: allora Munger aveva 97 anni. Dopo quell’annuncio nulla è cambiato: Greg ha continuato a lavorare dietro le quinte, invisibile anche durante la convention 2022: un po’ per naturale ritrosia ad apparire in pubblico, un po’ per lasciare tutta la scena ai due grandi vecchi.

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    […] Dunque strada spianata per Greg. Con un’unica, piccola macchia: il futuro oracolo, che ha già un patrimonio di azioni Berkshire del valore di circa 100 milioni di dollari (come manager ne guadagna 19 l’anno ) , il 22 marzo scorso, per dimostrare il suo impegno nella società che andrà a guidare (per Buffett chi crede in Berkshire dovrebbe investire lì il grosso del suo patrimonio), ha comprato altri titoli per 25 milioni.

     

    Molto ma poco rispetto agli 870 milioni di dollari che Abel ha incassato vendendo la sua quota della Berkshire Energy, il ramo energetico del gruppo che lui ha gestito e fatto crescere per molti anni. […]

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