Sergio Rame per “IlGiornale.it”
LORENZO MARSILI
Con 10 euro puoi ascoltarlo in streaming. Se ci metti 25 euro, invece, hai pure la traduzione simultanea. Se, invece, sborsi 500 euro potrai "addirittura" essere ringraziato personalmente.
La star del momento è Yanis Varoufakis, l'ex ministro dell'Economia che ha fatto schiantare la Grecia contro la muraglia di Bruxelles. "Una grande chance per piazzare un pensiero nella sua testa e perché no un selfie", recita il listino prezzi del "guru" comunista.
L'appuntamento italiano è previsto per mercoledì all'Acquario Romano. La presentazione italiana di Diem25, il movimento europeo fondato da Varoufakis a Berlino lo scorso febbraio, ha già fatto raggranellare oltre 6mila euro. Solo in Italia, ovviamente.
MARSILI CON VAROUFAKIS
"Non stiamo lanciando un nuovo movimento in Italia - recita Lorenzo Marsili, fondatore dell’associazione europea European Alternatives - non si lancia nulla a mezzo stampa. Abbiamo organizzato l’evento a Roma per interfacciarci con le realtà italiane e capire come agire".
TAVOLO VAROUFAKIS
Come spiega l'Huffington Post, Marsili è la "mano" italiana di Varoufakis. Diem25 (Democracy in Europe Movement) è stata costruita intorno al guru comunista, un vero e proprio "campione" mediatico nonostante i suoi clamorosi flop politici ed economici. La rete europea punta a scavalcare i partiti nazionali.
"Li abbiamo invitati tutti, anche il Pd e tranne quelli razzisti - dice Marsili all'Huffington Post - vedremo chi verrà". Si piazza così in una idea di Europa senza confini. "Penso agli ultimi Consigli europei sull’immigrazione, fino a quello che venerdì ha siglato l’accordo anzi 'l’accrocchio' inefficace e raccapricciante con la Turchia - continua Marsili - la sensazione che ho è di uno spettacolo già visto.
FAZIO VAROUFAKIS
Esattamente come i continui Consigli europei dell’anno scorso sulla crisi del debito in Grecia: solo che ora non si gioca con lo spread ma direttamente sulle vite umane - conclude - le strutture europee attuali forniscono solo risposte inadeguate e ingiuste alle crisi…".
