Marco Cremonesi per il Corriere della Sera
conte zaia
«Molto bene... Cosa fatta capo ha: vuol dire che da lunedì avremo, punto per punto, tutte le misure per la ripresa dopo il Covid...».
Difficile non cogliere un po' di ironia nel tono di Luca Zaia quando parla degli Stati generali indetti dal premier Giuseppe Conte. Ma è un attimo. Poi, il governatore veneto torna istituzionale: «Non scherzi. Io ho davvero il massimo rispetto. Figuriamoci se non rispetto quelli che sono al lavoro sugli Stati generali».
Però, i governatori potevano essere coinvolti
«Sì, forse le Regioni avrebbero potuto essere coinvolte. Ma il punto è chiaro: questo è un governo centralista. Lo dico con rispetto, ma lo dico da governatore».
Non si può dire che l' ascolto di chi porta legittimi interessi sia privo di ragioni
«Scusi, ma se io organizzassi Stati generali qualcuno non potrebbe chiedermi dove sono stato fin qui? Francamente: Conte è il premier di due diversi governi, mentre il Pd - tolta una pausa di 14 mesi - governa da anni otto. Non è che ti puoi presentare come se fossi un nuovo arrivato».
zaia al congresso della lega
A proposito di autonomia: lei riaprirà l' Arena a Verona e la Biennale e La Fenice a Venezia con capienze superiori a quelle previste dal nuovo dpcm. Giusto?
«Certo. Noi i provvedimenti duri li abbiamo firmati, lo stop al Carnevale di Venezia lo abbiamo deciso, nonostante il pensarci ancora mi faccia male. Ma ora la comunità internazionale ci guarda. Il turismo è la prima industria in Veneto, 18 miliardi di fatturato e 70 milioni di presenze. Solo i tedeschi sono 16 milioni. Dobbiamo dire che i luoghi simbolo sono chiusi? Una comunità che ha combattuto bene il Covid dovrebbe presentarsi con regole che fanno passare la voglia di venire?».
Non rischia di litigare con il governo?
giuseppe conte paola de micheli luca zaia
«E perché? Il dpcm consente ai presidenti delle deroghe e io, in piena responsabilità, sto scrivendo le deroghe. Saranno pronte oggi. Regola facile: un posto sì, un posto no.
L' Arena ha una capienza tra i 10.500 e i 15.500 posti. Bene: ce ne saranno la metà».
E poi dal 15 luglio riapriranno le discoteche, i cinema e i luoghi di spettacolo. Il lockdown sarà finito?
«Non proprio: sarà tutto aperto tranne i seggi elettorali».
Presidente, il Parlamento ha deciso: niente Regionali fino al 20 settembre.
«E non è un bel segnale. Per questo mi auguro che il Parlamento già la prossima settimana impegni il governo con un ordine del giorno perché si vada a votare il 20 settembre».
Dubita pure di quella data?
«Le Regioni avevano concordato un testo in cui era possibile andare a votare a luglio. Poi, l' Aula ha deciso diversamente. Per questo spero che il Parlamento chiarisca: quando ti scotti con l' acqua calda, poi hai paura anche dell' acqua fredda. Ricordo che se andassimo oltre il 20, perderemmo l' Election day. E sarebbe un peccato».
Perdoni: il Parlamento, ma anche il centrodestra, non è sembrato compattissimo nel chiedere il voto il più presto possibile. Non è vero?
LUCA ZAIA MATTEO SALVINI
«Ci sono due posizioni. C' è chi, come giustamente Matteo Salvini, pensa che spostare le elezioni offra più tempo per la campagna elettorale. Un segretario nazionale ci può legittimamente pensare. E poi, c' è chi non vuole andare al voto per non rischiare di scomparire. Credo che questa sia aria che tira soprattutto in parte della maggioranza».
Pare che, in vista delle Regionali, Salvini abbia chiesto a tutto il centrodestra parole chiare proprio in tema di autonomia. Le risulta?
«Il segretario ha sempre parlato dell' autonomia come di un valore da Nord a Sud. Credo sia comprensibile che Salvini abbia posto la questione. Per quanto ci riguarda, è una condizione irrinunciabile: io non ho lasciato il ministero all' Agricoltura per stare in Veneto a pettinar bambole».
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