Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"
ddl zan
Chi c' era ieri mattina ha raccontato di urla, scintille e anche di pugni sbattuti. Al tavolo politico con i capigruppo convocato in Senato per trovare una mediazione sul ddl Zan non è stata trovata - come era prevedibile - alcuna intesa. Pd, M5S, Italia viva e Leu hanno però portato a casa un risultato: si andrà avanti con il testo base di Zan, a differenza di quanto avrebbero voluto Lega e Forza Italia, che chiedevano di unificarlo con la proposta Ronzulli.
E adesso - in attesa di andare in aula il 6 luglio per votare la calendarizzazione - il presidente (e relatore) leghista Andrea Ostellari ha fissato i prossimi passi della commissione: c' è tempo fino a venerdì per presentare emendamenti. Poi la mattina del 6 luglio - prima di andare in Aula - è fissata ancora una commissione nel tentativo di un' intesa dell' ultimo momento. Un' impresa che appare impossibile.
ENRICO LETTA MATTEO SALVINI
Pd, M5s e Leu hanno già fatto sapere da tempo di voler lasciare il testo così com' è, a differenza di Italia viva che ieri ha dichiarato di voler tentare una mediazione con modifiche al testo.
Modificare il testo vorrebbe dire rinviare il provvedimento in terza lettura alla Camera con il rischio di non riuscire ad approvarlo entro la fine della legislatura. Tuttavia il capogruppo di Italia viva in Senato, Davide Faraone, ha detto che «se non dovesse trovarsi un' intesa, Italia viva conferma che voterà per portare in Aula la legge».
NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN
Portare in Aula la legge senza un accordo in commissione vuol dire approdare senza relatore, cosa che per il centro destra sarebbe una forzatura non condivisibile.
Dice Alessandra Maiorino, 5 Stelle: «A chi ci accusa di voler forzare la mano vorrei dire che come M5S eravamo pronti dal 4 maggio con le firme per attivare la procedura d' urgenza (articolo 77 del regolamento del Senato)».
E mentre la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, ribadisce la necessità di avere una data certa per la discussione in Aula - il 13 luglio - il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo dice: «Noi abbiamo chiesto modifiche anche sostanziali».
letta salvini
Sotto accusa da parte del centrodestra gli articoli 1, 4 e 7 del ddl Zan.
Anche il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli nell' audizione di ieri pomeriggio ha espresso la necessità di modificare gli articoli 4 e 7.
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