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Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
Mancini ha ragione quando dice che l' Italia può vincere gli Europei, ma sa di dire una cosa indeterminata. L'anomalia è generale e sta nei tempi. Sono tre anni che siamo dentro solo a partite di qualificazioni, cioè le prime contro le altre.
Quello che si può dire, ed è importante, è che solo due squadre hanno chiuso le qualificazioni con tutte vittorie, sono state l' Italia e il Belgio di Lukaku, Hazard, De Bruyne e Tielemans. Se allarghiamo lo spettro e cerchiamo squadre imbattute ne troviamo altre due, Spagna e Ucraina. L' Inghilterra ne ha persa una.
Questa è una base di considerazione provata. Credo sia giusto non dare troppa importanza alla recentissima Coppa delle Nazioni, capitata per caso in mezzo ai calendari e dove comunque l' Italia è passata inosservata. Per approfondire, bisogna tener conto che gli Europei sono un torneo con poche variabili, tutti conoscono tutti e giocano dovunque in Europa.
mancini
Le nazionali sono ormai isole dove arrivano profughi da campionati diversi. Il City ha solo cinque inglesi nei suoi 24 giocatori base, lo United anche. Ci stiamo scolarizzando a vicenda da venti anni. È questo che ha fatto scadere il grande blocco sudamericano, costretto solo a darci giocatori, mai a prenderne. Da un punto di vista tattico vedremo dunque partite simili, molto evolute, equilibrate e per questo tese, poco spettacolari.
Partite razionali. Non ci saranno vere supremazie, decideranno un gesto, un errore, il finale ai calci di rigore.
Gli Europei non hanno un favorito reale. Nelle quindici edizioni ci sono state ben dieci squadre vincitrici tra cui Urss, Grecia e Danimarca, squadre mai più apparse. È per questa importanza del casuale che accanto a una base di squadra certa serve una base di grandi giocatori occasionali. L' Italia ne ha un discreto numero. Per capirsi, di grandi attaccanti sicuri non ce ne sono più di quattro o cinque, Mbappé, Kane, Lukaku, Lewandowski, forse Ronaldo.
mancini gravina
Cresce una generazione di possibili fuoriclasse capaci di decidere con un gesto la partita. Per esempio Chiesa, Kean, Joao Felix, Foden, Havertz, Sancho, Greenwood, l' ungherese Szoboszlai, Ansu Fati se recupererà, lo stesso eventuale Zaniolo. E un groppo folto di giocatori maturi con esperienza e genio decisivi. Qui siamo messi bene con Verratti, Berardi, Spinazzola, lo stesso ragazzo Kean e soprattutto Barella che va considerato uno straordinario atipico, nel senso che gioca bene dovunque e non ha riscontri in Europa. Quindi sì, possiamo cominciare a rispondere a Mancini e dirci che si può provare a vincere, forse si si deve. È il giusto tempo.
lukaku foto mezzelani gmt22
Non siamo più un' Italia giovane, Mancini è arrivato ormai tre anni fa, la pandemia ha dilatato l' attesa, oggi il ragazzo Verratti ha 28 anni, Insigne, Immobile e Florenzi 30, Jorginho 29, Berardi 27, per non citare Bonucci e Chiellini.
barella
La base è cresciuta anche senza giocare, oggi è pronta per il risultato. È prima fra quattro-cinque uguali, ha pochi che fanno gol per mestiere, molti che possono inventarlo. Più di noi nelle qualificazioni ha segnato solo il Belgio, 40 gol a 37. La parte più difficile saranno i gironi eliminatori, Turchia e Svizzera come inizio sono strada sterrata. Ma se lo vinciamo negli ottavi dovrebbe toccarci l' Ucraina e più avanti probabilmente il Belgio, grande squadra con poca storia, sbaglia sempre una partita. Nel frattempo la metà delle altre favorite si sarà eliminata fra loro.
belotti immobile
Il vero problema per l' Italia è che ha necessità di giocare sempre svelta. Non abbiamo abbastanza fisico per tenere il pallone in mezzo al campo, ma abbiamo tecnica per andare oltre il pressing saltando l' avversario. Se tocchi troppe volte la palla sei come gli altri con meno fisico. Ultimo limite, ci mancano i gol facili. Immobile è un cacciatore solitario, raramente ha la posizione di un centravanti che gioca fra due ali. Lì meglio Belotti. Potrebbero essere importanti gli ingressi a sorpresa di Caputo. Tutte variabili che portano comunque a un privilegio.
ciccio caputo