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    MAROTTA ‘O CAZZ! ZAZZARONI: "L’AD DELL’INTER HA SUGGERITO AI COLLEGHI IN LEGA A DI LASCIAR PERDERE LITI E VELENI. MA È LO STESSO MAROTTA CHE, PER FAR FUORI DAL PINO, IL QUALE PENSAVA CON LA SUA TESTA ED ERA VICINO A GRAVINA, APPOGGIÒ IL BLOCCO DEI LOTITIANI? UNA VOLTA PER TUTTE, MAROTTA DA CHE PARTE STA? LA LITE TRA DE LAURENTIIS E GRAVINA È SULLE MULTIPROPRIETÀ? AURELIONE NON VUOLE MOLLARE IL BARI…"


     
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    Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

     

     

    beppe marotta beppe marotta

    Per capire meglio - ed è più semplice di quel che sembra - ciò che sta accadendo in Lega bisogna innanzitutto ottenere le risposte alle domande (ingenue...) che sto per porre. Cercherò di essere obiettivo e equidistante, cosa che purtroppo non mi riesce quasi mai. Le domande non sono altro che il prodotto delle informazioni, delle confidenze e delle sollecitazioni ricevute nelle ultime settimane da un paio di soggetti interessati.

     

    Dunque, pregiudizi da una parte (prometto) e curiosità dall’altra. Parto da Marotta, figura-chiave della politica leghista e - attenzione - anche consigliere federale: Beppe è uno e trino, da tempo non può essere quattrino, vista la situazione finanziaria tutt’altro che florida del nostro calcio, nonché dell’azionista Suning.

     

    giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165 giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165

    1- Marotta ha suggerito ai colleghi di concentrarsi sul prodotto lasciando alle spalle le litigiosità, gli interessi e le antipatie personali. Ma - chiedo - è lo stesso Marotta che, per far fuori Dal Pino, il quale pensava con la sua testa ed era vicino a Gravina, appoggiò il blocco dei Lotitiani e quindi - secondo gli oppositori - l’anti-prodotto? Una volta per tutte, Marotta da che parte sta?

     

    2- Entrando nella sede di via Rosellini, Claudio Lotito ha ripetuto ai giornalisti che non è lui a comandare in Lega e a condizionarne i percorsi. Gli credo, riconoscendogli doti e un impegno non comuni: ma è vero, o no, che lunedì scorso in assemblea ha fatto girare un “pizzino” sostenendo che fosse la risposta che, curiosamente, due giorni dopo avrebbe spedito a Gravina il sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali? Questo comportamento, la modalità ha sconcertato alcune società che si sono dissociate per occuparsi dei temi stadio, diritti tv, marketing eccetera.

    beppe marotta foto mezzelani gmt047 beppe marotta foto mezzelani gmt047

     

    3- Ed è vero, o no, che l’ad del Bologna Claudio Fenucci si è messo a capo del Movimento Five Stars, formato dai proprietari americani (più moderati e modernisti) di Roma, Venezia, Spezia, Genoa e naturalmente Bologna? Restano ancora da chiarire il ruolo e le reali intenzioni di Rocco Commisso.

     

    4- La lettera inviata dalla Vezzali può essere considerata un’invasione di campo, come la definiscono i Graviniani, dal momento che soltanto il Coni ha i titoli per intervenire? Sul principio di autonomia dello sport (centralità della Figc nel contesto calcistico), Giovanni Malagò è stato fin troppo chiaro e proprio ieri ha trovato il sostegno di Gianni Petrucci. «Pur apprezzando il lavoro fin qui svolto dal sottosegretario Vezzali» ha detto il presidente della federbasket «condivido e ribadisco il principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, il cui vertice è rappresentato dal Coni, nei confronti dell’ordinamento statale, come peraltro affermato dalla Corte Costituzionale».

     

    CLAUDIO LOTITO CLAUDIO LOTITO

    5- Infine è vero, o no, che i contrasti tra De Laurentiis e Gravina si sono notevolmente acuiti (guerra aperta) da quando la federcalcio ha vietato le multiproprietà Il presidente del Napoli possiede anche il Bari, gestito dal figlio Luigi, e qualche ragione in fondo ce l’ha. Mi riesce naturale il paragone con la ribellione dei tassisti di fronte alla più volte evocata liberalizzazione delle licenze: ci sono professionisti che hanno dovuto impegnare la casa per comprare licenze i cui costi, prima della pandemia, variavano da 120 a 250mila euro. Dice: il cambiamento è il prezzo che si paga alle regole del mercato globale. Il battagliero De Laurentiis prese il Bari quando la multiproprietà era ancora “legale” (solo in Italia, peraltro). E non ha intenzione di scendere da Bari 1. Il suo Governo però si chiama Figc di Gravina.

    DE LAURENTIIS GRAVINA DE LAURENTIIS GRAVINA de laurentiis de laurentiis lotito gravina lotito gravina

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