Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
JUAN JESUS E FRANCESCO ACERBI
Cosa fareste voi se foste al posto di Juan Jesus? Premetto che sono totalmente dalla sua parte – non potrebbe essere diversamente –, sono anche convinto che Acerbi quella parola l’abbia pronunciata, tuttavia, se mi fosse chiesto di sostituirmi al difensore del Napoli, per la seconda volta perdonerei il collega.
Non si tratterebbe in realtà di un perdono vero e proprio, ma di un atto di clemenza nei confronti di un collega che ha sbagliato di brutto e capito l’errore. Che non ripeterà, e non solo per quello che sta vivendo in questi giorni. Inoltre, se il giudice decidesse di evitare la squalifica per mancanza di prove, non tollererei mai di passare per bugiardo o addirittura diffamatore.
JUAN JESUS E FRANCESCO ACERBI
Acerbi ha trentasei anni, non è più un ragazzino, ed è una persona intelligente e matura. Non merita di chiudere la carriera con una squalifica di questa portata e con questa motivazione: sono sicuro che in futuro farà qualcosa per evitare che altri calciatori o tifosi portino elementi di razzismo negli stadi e fuori. Il perdono - dice Paul Boese - non cambia il passato ma allarga il futuro.
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