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ZELENSKY ORA È DIVENTATO ANCHE UN HACKER - ELON MUSK HA TROVATO IL COLPEVOLE PERFETTO PER L’ATTACCO CYBER A “X”: L’UCRAINA – IL MILIARDARIO KETAMINICO, CHE VUOLE CHIUDERE LA GUERRA ALLE CONDIZIONI DI PUTIN, E MINACCIA DI TAGLIARE A KIEV L’ACCESSO A STARLINK, SOSTIENE DI AVERE PROVE CHE L’AGGRESSIONE INFORMATICA “PROVENIVA DA INDIRIZZI IP NELL’AREA UCRAINA". MA TUTTI GLI INDIZI, AL MOMENTO, PUNTANO AL GRUPPO DI HACKER PRO-PAL DARK STORM TEAM, CHE HA ANCHE RIVENDICATO…
Estratto dell'articolo di Federico Ferrazza per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/economia/2025/03/11/news/attacco_hacker_x_musk_team_pro_pal-424055373/
elon musk al congresso durante il discorso di trump
Da sempre X è la piattaforma più sicura del suo genere. Quella dove ci si informa se gli altri servizi digitali (da WhatsApp a Instagram) hanno dei problemi tecnici che li rendono inaccessibili. Invece ieri è stato il turno del social di Elon Musk di subire un colpo. Anzi due. A partire dalle 10 del mattino (ora italiana), infatti, migliaia di utenti della ex Twitter hanno segnalato l’impossibilità di raggiungere X.
Il servizio è andato a singhiozzo per tutta la giornata e, fino alla serata di ieri, i problemi non erano stati ancora risolti del tutto. Anche se i due picchi dei disservizi – durati entrambi 45 minuti – si erano conclusi.
Che cosa è successo? Si è verificato quello che tecnicamente si chiama attacco DDoS ( denial of service ): attraverso dei software appositi – i bot – si genera un enorme quantitativo di richieste di accesso a una piattaforma […] per bloccarla, anche parzialmente. Obiettivo raggiunto.
È stato lo stesso Musk, nel tardo pomeriggio italiano, a confermarlo sul suo social con un post: «C’è stato (e c’è ancora) un cyberattacco contro X. Veniamo attaccati tutti i giorni, ma questa volta sono state impiegate molte risorse. È coinvolto un gruppo numeroso di persone e/o un Paese. Stiamo monitorando ». E a chi gli chiedeva se fosse un tentativo di silenziare X e il suo proprietario, la risposta di Musk è stata breve e semplice: «Yes».
In un primo momento si è pensato che il cyberattacco fosse legato alle proteste verso Tesla di Europa e Stati Uniti. Elon ha precisato a Fox business : «Non siamo sicuri di cosa sia successo, ma l’attacco proveniva da indirizzi IP nell’area dell’Ucraina ». Quella che è certa, invece, è la rivendicazione arrivata ieri in serata su Telegram: il gruppo Dark Storm Team ha affermato di essere stato l’autore dell’attacco.
Una conferma della firma è del Check Point Research, un team di ricerca privato che studia attacchi di questo tipo: secondo gli esperti di CPR, ad aver creato problemi a X sarebbero stati proprio i membri di Dark Storm Team. Si tratta di un gruppo pro-Palestina formatosi nel 2023 e che in passato ha già attaccato l’Occidente o i suoi amici/alleati.
[…] In questo momento, comunque, l’indiziato numero uno resta Dark Storm Team. Che si finanzia come tutti i gruppi di questo tipo: furti di dati rivenduti nel dark web e attacchi su commissione. Ed è l’ultimo tassello che manca per ricostruire ciò che è successo a X ieri. C’è un mandante dietro Dark Storm Team? O si tratta effettivamente di una protesta politica contro Musk? In passato erano emersi legami tra questo gruppo e la Russia ma, con il nuovo inquilino della Casa Bianca, oggi è difficile immaginare che ci sia il Cremlino dietro l’attacco a uno dei principali consiglieri di Donald Trump.
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