1 - LA CORSA DI ZEMMOUR
Estratto dell’articolo di Leonardo Martinelli per “La Stampa”
eric zemmour si candida alle presidenziali in francia
(…) Eric Zemmour, giornalista e star televisiva del sovranismo, ha deciso di candidarsi alle presidenziali del prossimo aprile, dopo quattro mesi trascorsi a presentare il suo ultimo libro, in giro per la Francia: una trottola impazzita, una sorta di pseudocampagna.
eric zemmour si candida alle presidenziali in francia 5
Ma, dopo essersi imposto nei sondaggi già da settembre, Zemmour ha subito una frenata: il giocattolino non funziona più. E così avrebbe anticipato i tempi della candidatura, per darsi un nuovo slancio, malgrado pensasse di aspettare ancora.
la prima pagina di closer su eric zemmour e la gravidanza di sarah knafo
Lo ha fatto con un video postato su YouTube, che nella sostanza ribadisce il suo messaggio da sempre, quello di una Francia da salvare dall'islam e dall'immigrazione.
Nella forma appare angosciante e ansiogeno, mentre scorrono scene di violenza urbana, quasi il Paese fosse ridotto a una quotidiana «Arancia meccanica». L'incubo.
Tutto è studiato nei dettagli. La scenografia è quella dell'appello del generale De Gaulle del 18 giugno 1940, quando, dagli studi della Bbc a Londra, incitò i francesi a lottare contro i nazisti, accanto ai britannici.
(…) Si arriva alla candidatura, dopo dieci minuti di proclama, senza che si accenni a un vero programma, a parte «la volontà di reindustrializzare la Francia» e di «ripristinare l'eccellenza della scuola repubblicana».
EMMANUEL MACRON
Funzionerà? Nei sondaggi relativi al primo turno delle presidenziali del prossimo aprile, Zemmour si era piazzato a lungo al secondo posto (con una quota di consensi intorno al 17%), dietro a Emmanuel Macron e superando Marine Le Pen, la rivale del polemista nell'estrema destra.
Ma nei giorni scorsi Zemmour è sceso al 13% e Le Pen è risalita intorno al 19-20%, con Macron saldo in testa (23-24%). Perché diverse dichiarazioni del sovranista hanno provocato polemiche. E ancora di più una foto, scattata sabato scorso, durante una trasferta a Marsiglia, nella quale ha fatto il dito medio a una passante.
eric zemmour vintage
Non proprio il gesto degno di un Presidente Ieri sera Zemmour è stato intervistato al tg serale di Tf1, quello più visto in Francia.
E ha definito quel gesto «poco elegante», ma «il frutto dell'esasperazione di una folle giornata», durante la quale, nella città del Sud, è stato contestato perennemente (e pure la donna, alla quale si rivolgeva, aveva appena fatto il dito medio al futuro candidato). (…)
xavier bertrand
2 - LA «SCOSSA» DI ÉRIC ZEMMOUR SULLA CORSA ALL'ELISEO
Massimo Nava per il “Corriere della Sera”
Come spesso avviene, un fenomeno culturale amplificato ha conseguenze politiche impreviste.
eric zemmour su cnews
È il caso della Francia, percorsa - a pochi mesi dalle elezioni presidenziali - dalla roboante retorica nazionalista di Éric Zemmour, lo scrittore che sogna di passare dalla testa delle classifiche in libreria al comando della nazione, agitando i fantasmi dell'islamizzazione del Paese con abili e spregiudicate diagnosi sul «tradimento» dei padri della patria, da Victor Hugo al generale de Gaulle.
Un'ascesa folgorante nei sondaggi, al punto di spezzare l'ormai tradizionale monopolio di Marine Le Pen sull'elettorato di estrema destra, sovranista ed euroscettico. Zemmour troneggia nelle vetrine delle librerie ed è onnipresente nei media francesi.
IL DITO MEDIO DI ERIC ZEMMOUR A UNA PASSANTE
La narrazione è fatta di provocazioni politiche, conferenze contestate o annullate, cronache giudiziarie e gossip sulla vita privata e sentimentale.
Il profeta dell'apocalisse sociale della Francia, precipitata nell'inferno della globalizzazione e delle ondate migratorie, ha risvegliato gli anticorpi della politica e obbligato partiti e pretendenti all'Eliseo a fare i conti con i suoi proclami.
xavier bertrand e marine le pen
L'immigrazione e l'integrità culturale del Paese sono entrati prepotentemente al centro del dibattito, nonostante che non manchino argomenti di discussione oggi più gravi (la recrudescenza della pandemia) o più rassicuranti (il buon andamento dell'economia e il calo della disoccupazione).
Zemmour è riuscito a scavare il conflitto identitario di larga parte della società francese e ad alimentare la crisi di consenso delle forze politiche: fenomeni che peraltro mettono seriamente a rischio la rielezione di Emmanuel Macron, la cui immagine è oggettivamente scalfita da incoerenze, contraddizioni e promesse mancate.
emmanuel macron e marine le pen
A trarre un oggettivo vantaggio è al momento la destra popolare di tradizione gollista, in sintesi gli orfani di Chirac, Sarkozy, Juppé, passati di sconfitta in sconfitta e fuori dall'Eliseo ormai da due legislature. Uno smacco storico e umiliante, nel paradosso di un Paese fortemente orientato a destra, dove per di più la sinistra è ai minimi storici. Ma il dibattito infiammato attorno alle teorie di Zemmour ha scosso la casa gollista.
eric zemmour si candida alle presidenziali in francia
LR, i Repubblicani, hanno raddoppiato in poche settimane gli iscritti, superando le 150 mila tessere. E fra pochi giorni sceglieranno il loro portabandiera nella battaglia per l'Eliseo. I principali candidati hanno finito per rincorrersi a destra, banalizzando proposte sempre più rigide su migrazioni, visti, rimpatri e sovranità del Paese. Qualcuno osserva che se si fossero decisi prima a dire «diversamente» le stesse cose di Zemmour, lo scrittore continuerebbe soltanto a scrivere pamphlet e Marine Le Pen sarebbe al 10 per cento.
eric zemmour e sarah knafo
Oggi, secondo i sondaggi, la capofila della destra sovranista sarebbe al 18-20, mentre Zemmour avrebbe subito una leggera battuta d'arresto, fermandosi al 10-12 per cento. Meno del 20 per cento dei francesi ritiene credibile la conquista dell'Eliseo da parte di Zemmour e la maggioranza, sia pure risicata, sceglierebbe ancora Macron in un ipotetico ballottaggio finale con la Le Pen. Comunque la si giudichi, l'estrema destra francese raccoglie oltre un terzo dell'elettorato e resta il fenomeno più esteso in Europa.
COPERTINA DI PARIS MATCH CON ERIC ZEMMOUR
Ma la famiglia gollista potrebbe sparigliare le carte, appunto grazie alla «scossa» di Zemmour nel dibattito politico. Xavier Bertrand, Valérie Pécresse e Michel Barnier si contendono la candidatura, oltre a qualche outsider. Bertrand è in leggero vantaggio e ha dalla sua una lunga esperienza parlamentare e sul territorio.
La Pécresse è stata il miglior ministro di Sarkozy ed è apprezzata come presidente della Regione Île-de-France, oltre al fatto di essere donna. Michel Barnier, gollista dall'infanzia, impostosi sulla scena internazionale come commissario europeo e negoziatore della Brexit, si è messo a correre agitando anche lui la bandiera sovranista.
Se l'estrema destra si divide, chiunque fra i candidati gollisti - e soprattutto Bertrand - potrebbe andare al ballottaggio con Macron e avere serie possibilità di vittoria. Se così fosse, conservatori e popolari - in crisi in Francia come in tutta Europa dopo la fine dell'era Merkel - tornerebbero al centro della scena. Un po' grazie a Zemmour e al «politicamente scorretto» che non è più tabù.
michel barnier
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