Michele Bocci e Elena Dusi per “la Repubblica”
ALLARME ZIKA
Il virus Zika corre e fa paura a mezzo mondo. Al momento non ci sono armi per fermarlo ed esiste solo un modo per evitare i danni più gravi di cui è capace: non fare figli. «Considerate l' idea di rimandare la gravidanza» ha consigliato a giugno l' Organizzazione mondiale della sanità. «Evitate di fare figli fino al 2018» si è spinto a indicare il governo di El Salvador, uno dei paesi colpiti dall' epidemia. È infatti ai bambini in grembo che il virus crea i problemi maggiori, danneggiando il sistema nervoso.
Zika nel frattempo avanza. Ha raggiunto 69 Paesi, soprattutto nell' America Latina, dove è arrivato nel 2015. Ha colpito per primo il Brasile del nord-est, a febbraio dell' anno scorso, proveniente da quelle isole del Pacifico che aveva conquistato una dopo l' altra dai primi anni 2000.
RIO ZIKA
A portare nel popoloso paese sudamericano quella che una ricerca su Emerging Microbes and Infections definisce «la tempesta perfetta» sono stati - secondo la rivista - i mondiali del 2014 o un cargo arrivato via mare. Un altro studio uscito su Nature Microbiology a fine luglio prevede che l' epidemia si esaurirà da sola quando il virus avrà contagiato tutti, o quasi. Ma serviranno almeno 2-3 anni. Fino ad allora potrebbe arrivare a toccare 93,4 milioni di persone, tra cui 1,6 milioni di donne incinte.
zika
Poi non avrà più persone da colpire in quella parte del mondo, visto che quasi nessuno si ammala due volte, e la curva dell' incidenza scenderà. Nel Brasile delle Olimpiadi l' epidemia ha un po' frenato perché è inverno e circolano meno zanzare. Ma l' arrivo del caldo e della stagione delle piogge fa temere una nuova accelerazione nei prossimi mesi.
Lo sottolineano i Cdc, i Centers for disease control degli Usa, da subito molto attenti alla diffusione di Zika, anche perché prevedevano il suo arrivo negli Stati Uniti che poi c' è puntualmente stato come dimostra quanto sta accadendo in questi giorni a Miami.
Nel loro report i Cdc hanno suggerito alle donne incinte di non andare a vedere i Giochi e di usare il preservativo ogni volta che fanno sesso con una persona che è stata nelle aree dove è presente il virus. Intanto perché si sa ormai da mesi che i danni maggiori Zika li fa al feto, soprattutto nei primi tre mesi di gestazione, provocando una grave malformazione come la microcefalia.
larve di zanzara che portano zika
In Brasile gli ultimi dati raccontano di oltre 1.700 casi di neonati con quella patologia e di tantissime donne che hanno deciso di abortire. In più, ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine della malattia sui bambini partoriti da una madre infetta e sani alla nascita.
È stato provato che Zika si trasmette anche per via sessuale, proprio questo meccanismo è alla base di molti dei casi avvenuti in alcuni Paesi, come gli Usa. E siccome il virus rimane nel liquido seminale anche per sei mesi, è esposto al rischio di prendere la malattia chi fa sesso con un infetto anche dopo molto tempo dal rientro da uno dei Paesi a rischio.
gravidanza bambino zika
Se tra queste persone c' è una donna che vuole avere un figlio, c' è il rischio che si ammali e trasmetta la malattia al feto, con effetti potenzialmente gravissimi. Agli adulti, ma anche ai bambini, il virus non provoca problemi importanti, solo febbre non alta e un po' di dolori per alcuni giorni. Addirittura l' 80% delle persone nemmeno si rende conto di aver preso la malattia. I problemi arrivano quando a contagiarsi è chi aspetta un figlio.
E se per ora in Italia a rischiare di ammalarsi sono le persone che viaggiano in un' area coinvolta dall' epidemia o che hanno rapporti sessuali con una persona infetta (una quarantina i casi registrati dal Ministero della Salute finora), resta il pericolo che anche gli insetti nostrani imparino a inoculare il virus. Finora infatti a trasportare Zika sono state le zanzare delle specie Aedes diffuse in Sudamerica. Ma il nostro Istituto Superiore di Sanità include anche l' Aedes albopictus - o zanzara tigre - fra i potenziali vettori del virus.
bambino nato con microencefalia sospetto zika
Fare lo slalom tra le zanzare cercando di non farsi pungere o evitare di fare figli non possono ovviamente essere soluzioni di lungo periodo. Ecco perché, da quando il Brasile ha annunciato ufficialmente l' esistenza dell' epidemia (maggio 2015) e l' Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato Zika «un' emergenza di sanità pubblica internazionale » (il primo febbraio di quest' anno), sono subito iniziati i lavori per produrre un vaccino.
bambina nata con microencefalia causata da zika
Il bilancio dei primi mesi di sforzi contiene una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che i medicinali allo studio sembrano funzionare molto bene nei test sugli animali: alcuni raggiungono un' efficacia addirittura del 100% senza effetti collaterali di rilievo. La notizia cattiva è che, per quanto procedano spedite, le ricerche per un nuovo vaccino richiedono sempre diversi anni.
RIO ZIKA ZIKA bambina nata con microencefalia sospetto zika
Per i test sulla sicurezza le autorità sanitarie non prevedono infatti scorciatoie. I primi due prodotti sono entrati adesso nella prima fase delle sperimentazioni umane. Un' altra manciata di farmaci (prodotti quasi tutti negli Usa, in parte da aziende private, in parte da agenzie federali) partirà con i test in inverno. Il vaccino, probabilmente, servirà solo per la prossima epidemia.