DANIELA PREZIOSI per editorialedomani.it
nicola zingaretti foto mezzelani gmt 048
Non ci sono conferme ufficiali, anzi stando all’ufficialità fin qui ci sono solo smentite. Ma non così forti da cancellare la voce che circola con insistenza in queste ore nella capitale, e che è finita già su qualche giornale: il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sta valutando le dimissioni anticipate per candidarsi alle politiche del 25 settembre.
Un approdo in parlamento, per lui, era scontato, alla fine del suo mandato che, al netto della caduta del governo, sarebbe scaduto in coincidenza con il voto nazionale. Ma ora l’accelerazione cambia il timing. Il presidente potrebbe dimettersi all’accettazione della candidatura.
In realtà il cambio di vertice in regione potrebbe rallentare. Per legge Zingaretti potrebbe aspettare la proclamazione, quindi ottobre. Poi avrebbe novanta giorni per scegliere e altri novanta giorni per indire le elezioni.
nicola zingaretti
SFUMANO LE PRIMARIE
Ma in realtà la scelta dovrebbe cadere sulle dimissioni subito e per far tornare in rapida successione la regione al voto a novembre, o al massimo ai primi di dicembre. Una rapidità che sicuramente metterebbe in difficoltà gli avversari della destra, che in questo momento sono concentrati sulla corsa nazionale, dove Fratelli d’Italia spera di guadagnarsi il prossimo governo.
Nel lato sinistro sfuma dunque la prospettiva delle primarie, alle quali fin qui si erano candidati l’assessore Alessio D’Amato, il vice di Zingaretti Daniele Leodori e infine, ma non ufficialmente, l’ex eurodeputato Enrico Gasbarra. «Decide Letta», tagliano corto in regione.
zingaretti
IL TAVOLO DI COALIZIONE
La discussione sta investendo in queste ore i componenti del tavolo di coalizione. Dove resta un po’ in ballo anche la questione dell’alleanza con i Cinque stelle, che nel Lazio sono già in maggioranza e in giunta. Fin qui nessuno ha chiuso le porte a Lombardi&Co.
Anche se lei, l’assessora che è stata la capofila dell’accordo giallorosso, in questi giorni si è schierata solidamente a fianco di Giuseppe Conte e della rottura con il governo Draghi. Ma con l’intenzione solida di fare in modo che questa scelta non porti conseguenze anche nella futura corsa per la presidenza della regione.