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    SARRI, SENTI ZOFF: “E’ BELLO VEDERE LA LAZIO. SE NON SI DISTRAE È LA MIGLIORE SQUADRA DEL CAMPIONATO”. IL DOPPIO EX SUPERDINO MANDA UN MESSAGGIO ALLA JUVENTUS ALLA VIGILIA DELLA SFIDA DI DOMANI SERA CON LA BANDA INZAGHI ALL’OLIMPICO – “LA LAZIO HA TUTTA LA MIA AMMIRAZIONE. MERITO DI SIMONE INZAGHI E DI TARE. L’UNICO NEO E’…” – E POI STRAKOSHA, TARE, PERUZZI: “UNA VOLTA ZOFF MI HA DATO DEL COGLIONE’. ECCO PERCHE’


     
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    Francesco Persili per Dagospia

    “E’ bello vedere la Lazio. Quando gioca e non si distrae è la migliore squadra del campionato”. Il doppio ex Dino Zoff manda un messaggio alla Juventus alla vigilia della sfida di domani sera con la banda Inzaghi all’Olimpico. Al Salone d’onore del Coni Superdino riceve il Premio Lazialità e ripercorre le tappe della sua carriera in una serata, ideata da Guido De Angelis, piena di emozioni, amici e ricordi. Estate 1990, diecimila tifosi al Maestrelli e uno striscione che scolpisce un destino: “Il tuo passato bianconero è già storia, il tuo futuro biancoazzurro sarà gloria”

     

    Nelle pagine del libro curato da Emiliano Foglia dedicato al portiere campione del mondo ’82 (“Dino e la sua Lazio, la carriera in biancoceleste del mito”) si rivive il momento dell’arrivo alla Lazio dopo gli anni in bianconero: “La Juve è un periodo della mia vita lungo 13 anni, undici in porta e due in panchina. Ho vinto tutto ma non voglio ricordare nulla. Perché la vita ti obbliga a non fermarti davanti ai trionfi o alle delusioni. La vita ora mi impone di pensare solo alla Lazio. Non sono in cerca di rivincite ma di nuove vittorie”.

     

    guido de angelis zoff anna falchi guido de angelis zoff anna falchi

    Da Calleri (“Non ho mai creduto che un allenatore potesse incidere più del 10-15%, di Zoff penso che la sua presenza valga metà lavoro, il 50%”) agli anni d’oro di Cragnotti vissuti da presidente e allenatore (“Potevamo vincere lo scudetto nel 2001, peccato per quel tiro di Dalmat…”), Zoff è uno dei pochi monumenti che resiste in una città in cui i monumenti vanno in rovina o sono alla mercé dei piccioni (“La gente mi applaude, a Roma come a Napoli, forse solo al Sud hanno davvero capito chi sono”)

     

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    “La Lazio di oggi? Ha tutta la mia ammirazione”, Superdino si sofferma sulla crescita della squadra di Inzaghi e non lesina giudizi sui singoli: “Strakosha? Tutti possono migliorare ma sta facendo bene. Mi piace. E’ rapido tra i pali e ha qualità. Se avesse giocato con l’Inter avrebbe fatto le stesse parate determinanti di Handanovic”. Sorpreso da Simone Inzaghi? “No, se uno è bravo e giusto che stia lì. L’unico neo di questa Lazio è che ogni tanto si smarrisce quando si sente superiore all’avversario. Perdere quando sei padrone assoluto del campo fa un po' rabbia”.

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    “E’ un aspetto da migliorare, lo sappiamo”, chiarisce Simone Inzaghi, che con Dino Zoff esordì in Nazionale: “Oggi che alleno mi porto dietro i suoi insegnamenti. Domani con la Juve abbiamo una partita difficile ma ce la giocheremo con le nostre armi. Vediamo quel che succederà”. Anche Peruzzi, ex portiere oggi club manager biancoceleste, ricorda la lezione di Zoff: “Prima degli Europei del 2000 ero all'Inter e lui, allora ct della Nazionale, mi chiese se volevo essere il terzo portiere. Rifiutai. Poi Buffon si fece male e saltò il torneo. Dopo l’esonero di Eriksson ci ritrovammo insieme alla Lazio. Appena mi vide, Zoff mi diede del ‘coglione’ e mi fece capire l'errore commesso".

     

     

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    Brividi forti per il ds Tare: “E’ un grande onore essere accanto a Zoff. Il mio legame con lui risale al 1982. Eravamo a Valona, non avevamo la tv in casa, facevamo tutti il tifo per l’Italia. La vittoria di quel Mondiale è rimasta nel mio cuore”. Zoff incassa con stile: “Ti apprezzo molto per quello che stai facendo alla Lazio. Merito tuo e di Simone Inzaghi…”. Chiusura su Lazio-Juve: “Per chi tiferò? La risposta è facile, questo ambiente è laziale, quindi dico Lazio”

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