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LA SENTI QUESTA VOCE? NO! - SONO OLTRE 1,5 MILIARDI LE PERSONE NEL MONDO CHE CONVIVONO CON UNA PERDITA UDITIVA E LE STIME PER IL FUTURO NON SONO RASSICURANTI: L'INCIDENZA DELL'IPOACUSIA DI GRADO MODERATO O GRAVE È DEL 12,7% PER CHI HA 60 ANNI, MENTRE SALE AL 58% A 90 ANNI – IN ITALIA SONO SETTE MILIONI LE PERSONE CHE HANNO DIFFICOLTÀ DI UDITO E DI QUESTE UNA SU TRE OVER 65. MA I PROBLEMI RIGUARDANO ANCHE I GIOVANI VISTO CHE…

Sibilla di Palma per “la Repubblica - Affari & Finanza”

 

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Parlare al telefono, conversare con gli amici, ascoltare la propria canzone preferita o le parole d'affetto dei propri cari. Fra tutti e cinque i sensi l'udito è fondamentale per il benessere psicofisico ed è quello che maggiormente ci permette di comunicare con gli altri. Anche se sempre più persone sperimentano nel mondo problemi di ipoacusia, ovvero la difficoltà a sentire i suoni da una o entrambe le orecchie.

 

A dare un quadro del fenomeno è il "World report on hearing" realizzato dall'Organizzazione mondiale della sanità secondo cui sono oltre 1,5 miliardi le persone che a livello globale convivono con una perdita uditiva (che varia da moderata a grave per 400 milioni di loro) e le stime per il futuro non sono rassicuranti. Entro il 2050 questo numero dovrebbe crescere fino a 2,5 miliardi (una persona su quattro).

 

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A rischio anche i giovani ma il problema coinvolge soprattutto i senior: l'incidenza dell'ipoacusia di grado moderato o grave è infatti del 12,7% per chi ha 60 anni, mentre sale al 58% a 90 anni.

 

Come va in Italia? Secondo i dati del ministero della Salute, sono sette milioni le persone che hanno difficoltà di udito (il 12,1% della popolazione) e di queste una su tre over 65.

Il problema, se non affrontato, può causare conseguenze di vasta portata e andare a colpire la qualità di vita e il benessere psicosociale.

 

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Si passa da problemi prettamente fisici, come stanchezza, dolori alla testa, vertigini, ipertensione, disturbi del sonno, compromissione del senso dell'equilibrio, agli effetti negativi dal punto di vista sociale, con difficoltà di comunicazione e perdita della fiducia in se stessi. Trattare l'ipoacusia permette dunque di continuare a vivere una vita stimolante e piena e in questo l'utilizzo degli apparecchi acustici può essere un aiuto non da poco.

 

A questo proposito anche tra le fasce della popolazione più avanti negli anni è cresciuta l'attenzione per il proprio benessere e dunque anche per tutte le soluzioni legate al mondo della salute che aiutano a vivere una quotidianità autonoma e soddisfacente, complice anche il progressivo aumento dell'aspettativa di vita (attualmente si attesta a 80,1 anni per gli uomini e a 84,7 anni per le donne secondo dati Istat). Negli ultimi anni è andata infatti facendosi strada una nuova visione della terza età.

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L'idea di una fase passiva dell'esistenza, segnata da bisogni di assistenza e marginalità sociale, in molti casi ha lasciato il posto a uno stile di vita attivo. E sono sempre più numerosi gli over 65 che continuano a lavorare, a svolgere attività di volontariato, a prendersi cura dei nipoti, così come a coltivare le relazioni sociali. O che, ancora, corrono al parco e guardano film in streaming.

 

In prospettiva, evidenzia l'Oms, i problemi di udito potrebbero arrivare a coinvolgere anche 1,1 miliardi di giovani che oggi rappresentano una fascia a rischio, soprattutto a causa di abitudini sbagliate. Come l'ascolto di musica a elevato volume per lunghi periodi di tempo o la frequentazione di luoghi, dalle discoteche ai cocktail bar, ad alto inquinamento acustico. Gli ultimi decenni hanno comunque visto forti progressi nel campo delle tecnologie per la cura dell'udito e sul fronte della diagnostica che permette di individuare eventuali problematiche a qualsiasi età.

UDITO E CERVELLO

 

Tra le varie soluzioni a disposizione, oltre all'intervento chirurgico per i casi più gravi, ci sono gli impianti cocleari (dispositivi medici elettronici sviluppati per persone con perdita dell'udito da grave a profonda), le terapie riabilitative e le protesi acustiche. Proprio gli operatori attivi nel campo dell'assistenza audiologica hanno scelto di investire con forza nell'innovazione per rendere più performanti i prodotti offerti.

 

Le protesi acustiche, in particolare, sono notevolmente cambiate nel corso degli anni. Gli ultimi modelli offrono connessioni wireless, sono ricaricabili e sono talmente piccoli da risultare invisibili una volta indossati. Tra gli altri progressi, grazie alla tecnologia digitale, gli apparecchi acustici riescono poi ad amplificare i suoni più importanti (come ad esempio la voce), riducendo il rumore di sottofondo.

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Sempre più di frequente, inoltre, a questi dispositivi vengono associate delle app che permettono di gestirli digitalmente. L'obiettivo è anche di promuovere una migliore customer experience attraverso diverse leve. Dall'uso delle nuove tecnologie, come i big data e l'intelligenza artificiale, per individuare soluzioni audiologiche personalizzate all'adozione di un approccio omnichannel basato sull'integrazione dei canali fisici e digitali. Infine, a favorire l'innovazione del settore sono anche gli stessi utenti.

 

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A cominciare dagli over 60 che si mostrano sempre più propensi a sperimentare. La pandemia ha infatti spinto anche questa fascia di popolazione, tradizionalmente più restia ad aprirsi alle novità, a scoprire i vantaggi e le opportunità del mondo digitale. Non a caso smartphone e tablet sono sempre più diffusi anche tra i non più giovani, dando così l'opportunità agli operatori del settore di offrire servizi sempre più personalizzati e a valore aggiunto tramite, ad esempio, l'uso delle app. Una strada necessaria, quest' ultima, se si considera che con il progressivo invecchiamento della popolazione occorrerà far leva sempre di più sulla tecnologia per agevolare e semplificare la routine della vita quotidiana.