
DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A…
Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Di processi, in Italia, si parla davvero tanto, e questa volta l'imputato è Chicco Testa. Ma i reati sono pura finzione: l'imprenditore e manager, ora tra l'altro presidente di Assoelettrica, è stato il protagonista dello spettacolo "Colpevole o Innocente? Sir Winston Churchill" (a cura di Elisa Greco) e, nei panni del primo ministro inglese, ha affrontato il giudizio della corte e del popolo.
Al Teatro Parioli di Roma ieri sera ha preso vita, dunque, il processo a uno dei protagonisti della storia mondiale del '900, accusato di apologia di fascismo, di strage, di immoralità . Le accuse sono state portate avanti dal magistrato Sergio Zeuli, nella veste di finto pubblico ministero, mentre a vestire i panni dell'avvocato difensore di Churchill è stato Andrea Romano, capogruppo di Scelta Civica alla Camera. Presidente della Corte, per la serata, il deputato Stefano Dambruoso, giudice insieme al pubblico in sala.
Non è facile vestire i panni, forse un po' larghi, di uno statista come Churchill, ma Testa ha incarnato dal primo minuto lo spirito battagliero di un uomo obbligato a prendere decisioni onerose in un contesto storico politico di grande pressione.
La vita professionale di Churchill, però, non è tutto e il suo ritratto sarebbe stato imperfetto senza la testimonianza della moglie Clementine Hozier, ovvero nell'occasione la giornalista Myrta Merlino, che ha aggiunto al personaggio i colori dell'incertezza e dei sensi di colpa quando all'orizzonte si presentavano decisioni tragiche e onerose come il bombardamento alla città di Dresda.
L'accusa non si è però lasciata ammorbidire dalle parole di una moglie innamorata, portando come testimone la segretaria personale di Churchill, Marion Holmes, incarnata da Francesca Immacolata Chaouqui. La segretaria, presenza costante al fianco del primo ministro, ne ha svelato le debolezze e i difetti, tra cui il brutto carattere e la taccagneria.
Così tra ricostruzioni storiche, battute e applausi ci si può perdere nel dibattito tra morale, etica e politica: è possibile giudicare un uomo solo dalle decisioni politiche che ha preso durante la sua vita o è indispensabile cercare di comprendere anche le sfaccettature personali?
E l'etica, in situazioni di pericolo, può essere la bussola che orienta le decisioni dei governati o può essere messa da parte? Non è poi così facile giudicare, anche a distanza di così tanto tempo, e sono dilemmi che tutt'ora i capi di stato e di governo si trovano a dover affrontare.
Ma la decisione del giudice, e della giuria popolare in sala, ha votato per l'assoluzione: Winston Churchill ha reso possibile la pace nel Continente europeo per i 70 anni che ci separano dal secondo conflitto mondiale e per questo può essere assolto, ma solo in parte.
Per l'attacco alla città di Dresda, bombardata a guerra ormai finita, la pena assegnata a Churchill-Testa è forse la peggiore per il primo ministro: la privazione di quanto gli era più caro in vita, tra le risate e gli applausi del pubblico: niente più whisky e niente più sigari.
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