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Cinque sì, sei no. L’Italia che vola negli Europei 2021, bella e impossibile, si spacca solo nella protesta. Belotti, Toloi, Pessina, Bernardeschi e Emerson Palmieri si inginocchiano insieme a tutta la squadra gallese. Gli altri restano in piedi. Non c’è una linea guida. Ognuno fa quel che vuole, come è giusto che sia.
Gravina: «Squadra libera secondo coscienza»
Bonucci, l’unico ad averne parlato qualche giorno fa in conferenza stampa, è stato chiaro: «Non c’è una direttiva della Uefa». E lui è tra quelli rimasti in piedi. Ma non deve sembrare una condanna. Il presidente Figc Gabriele Gravina, il giorno dopo la qualificazione agli ottavi di finale, entra sull’argomento per ribadire «che la Federcalcio è contro ogni forma di razzismo, ma che la squadra è libera di comportarsi secondo coscienza.
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Non è un argomento per cui è possibile stabilire una linea federale. Prima della partita ne abbiamo parlato con la squadra perché sapevamo che i gallesi si sarebbero inginocchiati e abbiamo convenuto che ognuno sarebbe stato libero di seguire il proprio istinto e i propri sentimenti. E così sarà anche nel proseguo del torneo. Non obblighiamo nessuno, non sarebbe giusto».
Razzismo e libertà di scelta
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Il Galles al segno di Bale è andato giù compatto. Il Black Lives Matter nello sport in Inghilterra è diventato già un’abitudine. Da noi non è così. Qualcuno magari non si sarà inginocchiato per scelta, ma non certo perché non condivide la lotta al razzismo.
Appuntamento a Wembley
E vediamo cosa succederà a Wembley che, dopo l’Olimpico, ci auguriamo diventi la nostra casa: intanto per l’ottavo di finale sabato 26 giugno, poi per semifinale e finale a inizio luglio.
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