Al. Gonz. per “Libero quotidiano”
Lunedì mattina, quando i cittadini di Ceneselli hanno visto la macchina dei carabinieri con il lampeggiante acceso parcheggiata davanti alla chiesa del paese, hanno avuto un sussulto. A Ceneselli, 1.600 abitanti in provincia di Rovigo, nel Polesine, di solito non succede un granché. La vita, in questo posto silenzioso circondato dalla campagna, scorre via tranquilla. Il paese si anima un po' solo d' estate in occasione della festa del bigul al torch, quando la musica dal vivo accompagna abbondanti mangiate di bigoli al torchio con l' anatra, salsicce, e stracotto d' asino innaffiati dal vino rosso, per lo più Lambrusco data la vicinanza con l' Emilia.
LA RELIQUIA CON IL SANGUE DI KAROL WOJTYLA
E però questa volta a Ceneselli è successo un fatto che ha agitato i residenti. Nella chiesa dell' Annunciazione di Maria Santissima, costruita nella seconda metà del '700, mani ignote quanto sacrileghe hanno trafugato la reliquia col sangue di Giovanni Paolo II. La reliquia di Wojtyla si trovava sull' altare, incastonata nella statua in legno del pontefice polacco.
La data del furto è altrettanto ignota, ma è possibile che sia avvenuto domenica, quando la chiesa rimane aperta tutto il giorno. Sarebbero state le donne delle pulizie, secondo la ricostruzione dell' accaduto, ad accorgersi che la reliquia era sparita. Prima di avvertire il sacerdote, don Stefano Marcomini, avrebbero guardato dappertutto. Pensavano di averla fatta cadere spolverando la statua, almeno così avrebbero riferito.
Quindi, non trovandola, pare che abbiano controllato minuziosamente in mezzo ai banchi. Niente, della reliquia non c' era più traccia. Don Stefano, entrato poco dopo in chiesa per celebrare la messa feriale, è stato quindi informato dell' accaduto. «Ho subito avvertito i carabinieri» racconta il sacerdote. «La reliquia non ha alcun valore commerciale ma ha un valore affettivo immenso per la nostra comunità. Spero che i ladri possano restituirla dimostrando un gesto di conversione nelle vicinanze della Santa Pasqua».
LA RELIQUIA CON IL SANGUE DI KAROL WOJTYLA
Il furto, probabilmente, è stato effettuato su commissione. I sospetti portano a questo, anche perché non è stato rubato altro, né oggetti sacri tantomeno le cassette delle offerte. A complicare le indagini c' è il fatto che spolverando la statua sono state cancellate le impronte digitali del ladro.
La comunità di Ceneselli è profondamente legata a papa Wojtyla. La reliquia era stata portata in paese grazie all' interessamento di monsignor Stefan Wylezek, oggi rettore della missione polacca in Inghilterra e Galles, in passato ospite di don Stefano col quale aveva anche organizzato le festività pasquali e natalizie. Era stato proprio monsignor Wylezek, domenica 14 dicembre 2014, a dire messa in occasione della benedizione della statua di Giovanni Paolo II.
«Spero che ascoltino don Stefano e che ci riportino la reliquia» ci dice il sindaco di Ceneselli, Marco Trombini. «Tra la gente c'è incredulità. Cosa se ne fanno? Che ce la ridiano, è anche Pasqua, i ladri rimedino con una buona azione. Parecchi anni fa» ricorda il sindaco «sempre in chiesa, era stata rubata la tela di un quadro, l'avevano staccata lasciando lì la cornice: era stato un gesto altrettanto delinquenziale, certo, però in quel caso c'era una motivazione economica, la tela aveva un certo valore. Stavolta invece hanno rubato un oggetto simbolico. La gente qui si domanda come si possa compiere un' azione simile».
Il sindaco, da 15 anni alla guida del paesino nel Polesine, è in costante contatto con le forze dell' ordine. «Si tratta di un oggetto grande come una medaglietta» continua Trombini «non si può sapere con precisione quando è stato portato via, non se n' era accorto nessuno».
A Ceneselli ogni tre anni viene celebrata una funzione religiosa per ricordare il ritrovamento della statua di Maria Santissima, che dà il nome alla chiesa. La statua, anche se la storia si mescola alla leggenda, sarebbe stata rinvenuta in un canale del paese e la gente, durante la ricorrenza, sfila in processione fino al luogo del presunto ritrovamento. I parrocchiani, oggi, sperano di poter festeggiare anche quello della reliquia di Wojtyla. Magari prima di Pasqua.