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    “NON AVEVA QUASI PIÙ DENTI PERCHÉ SE LI ERA SPEZZATI CERCANDO DI USCIRE DALLE GABBIE DI FERRO ARRUGGINITO” – A FIRENZE, DUE UOMINI SONO STATI DENUNCIATI PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALI DOPO CHE AVEVANO CATTURATO UN CUCCIOLO DI VOLPE E RINCHIUSO IN UNA GABBIA PER TROVARE LA MADRE – LA GABBIA È STATA SCOPERTA DA DEGLI AGENTI DI POLIZIA CHE PERLUSTRAVANO LA ZONA – L’ANIMALE È MORTO PER DENUTRIZIONE E LE FERITE RIPORTATE: ORA I DUE FRATELLI RISCHIANO FINO A DUE ANNI DI CARCERE E UNA MULTA DA 50MILA EURO…


     
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    Marco Gasperetti per il "Corriere della Sera"

     

    VOLPE IN GABBIA VOLPE IN GABBIA

    Racconta un agente della polizia provinciale di Firenze che in tanti anni di lavoro mai aveva assistito a un episodio così crudele contro un animale. E quasi si commuove a ricordare quegli attimi. «Il cucciolo di volpe, prigioniero nella doppia trappola, mi ha guardato sino agli ultimi istanti di vita - racconta -. Era terrorizzato, non aveva quasi più denti perché se li era spezzati cercando di uscire dalle gabbie di ferro arrugginito. Poi, quando eravamo quasi riusciti a salvarlo, è crollato a terra. È stato terribile».

     

    VOLPE IN GABBIA VOLPE IN GABBIA

    Il cucciolo di volpe, quattro mesi, era stato trasformato in un'esca. Lo avevano catturato nella tana due fratelli sessantenni, uno dei quali ha anche un regolare porto d'armi per la caccia, e lo avevano usato per catturare, con i suoi lamenti disperati, la madre. «Sì, proprio quella maledetta volpe che di notte ci mangia le galline», hanno raccontato agli agenti della polizia della città metropolitana di Firenze coordinati dal comandante Roberto Galeotti. In quell'orribile prigione, la piccola volpe, un maschio, è rimasto giorni con accanto un pollo putrefatto e una ciotola di acqua contaminata.

    VOLPE IN GABBIA VOLPE IN GABBIA

     

    È morta di fame, di terrore (ha pianto per due giorni) e probabilmente a causa del cibo e dell'acqua contaminati. I responsabili sono stati denunciati per diverse violazioni e reati anche penali, tra i quali la morte di un animale in seguito a maltrattamenti. Rischiano sino a due anni di carcere e anche 50 mila euro di multa. È accaduto sabato mattina a Gaville, nel Valdarno, un tratto di campagna tra le province di Firenze e di Arezzo.

    VOLPE IN GABBIA VOLPE IN GABBIA

     

    A scoprire il cucciolo è stata una squadra di agenti della polizia provinciale fiorentina dopo un'ispezione. Una telefonata anonima li avvertiva che in quel luogo i cacciatori di frodo avevano ucciso un cervo, che però non è stato trovato. «Durante la perlustrazione a un tratto ho sentito un lamento disperato, poi un altro e un altro ancora - ricorda un agente - era sempre più flebile. Mi sono avvicinato e ho visto una gabbia-trappola nella quale era stata collocata un'altra piccola gabbia con il cucciolo. Tremava come una foglia, forse sperava di ottenere di nuovo la libertà, ma mi sono subito accorto che era allo stremo delle forze».

     

    volpe sotto la pioggia volpe sotto la pioggia

    Gli agenti hanno cercato di aprire quella gabbia delle torture ma non è stato facile. Il cucciolo di volpe ha resistito ancora qualche minuto poi è morto. «Avevamo già allertato una clinica veterinaria. Il medico ci ha detto che quel piccolo ha molto sofferto», raccontano gli agenti. Nel referto di morte dell'animale si legge di una fine avvenuta in modo lento, provocata da più fattori: la denutrizione del cucciolo, alimentato con poca carne di pollo putrida e infestata dai vermi e con acqua stagnante di colore verde.

     

    Ma a provocare la morte della volpe sono state anche le ferite che si è procurata cercando di trovare una via di fuga tra le reti metalliche della doppia gabbia. Il cucciolo le ha morse, quelle reti, sino a spezzarsi completamente i denti. Il terrore ha poi provocato ancora più stress nell'animale che inutilmente ha cercato di richiamare la madre.

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