Alessandro Fulloni per www.corriere.it
MALTRATTAMENTI BIMBI ASILO
Le avrebbe fatto ingerire una sostanza tossica, con ogni probabilità della soda caustica. Questo perché, avrebbe poi confessato, non sopportava più il suo pianto. È stata uccisa così la bimba di 11 mesi affidata all’educatrice di un asilo . La donna, una 27enne, è stata arrestata per omicidio volontario dopo che inizialmente si era pensato a un incidente. Un delitto avvenuto a Lione, in Francia. La piccola era figlia di un bergamasco 35enne, Fabio Bertuletti, originario di Torre Boldone, project manager, e da anni residente con la famiglia nella città transalpina. Tutto è successo mercoledì mattina, secondo quanto riporta la stampa francese (e in particolare il quotidiano Le Progrès), quando dall’asilo People & Baby sono stati chiamati i soccorsi dopo che la piccola è stata ritrovata senza coscienza.
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Quando sono giunti i medici era già in condizioni disperate. E sono stati inutili i tentativi di rianimarla all’ospedale dall’ingestione di una sostanza tossica e la Procura di Lione ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, immaginando che la bimba potesse aver bevuto accidentalmente il liquido. Ma nel giro di un paio di giorni gli investigatori hanno capito che i fatti erano andati in maniera del tutto differente.
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L’insegnante Myriam J. (questo il nome riportato dal quotidiano lionese) è stata convocata venerdì negli uffici della Procura. Durante l’interrogatorio la donna è crollata. E ha ammesso — riferisce il Corriere di Bergamo — di essere la responsabile della morte della piccina, avendole fatto bere un prodotto a base di soda caustica (sarebbe il Destop, usato per sturare i lavandini) dopo averglielo inizialmente spruzzato addosso. L’educatrice, davanti agli inquirenti, ha detto che non sopportava più quel pianto. Terminato l’interrogatorio, per la donna è stata disposta la custodia cautelare nel centro di detenzione di Corbas. L’accusa è quella di omicidio volontario di minore di 15 anni. Philippe Duplan, l’avvocato difensore, ha parlato di «un gesto di rabbia e senza intensioni omicide».
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Sempre al Corriere di Bergamo , l’assessore ai Lavori pubblici di Torre Boldone Nicola Gherardi racconta di avere qualche ricordo del padre della bimba (che si occupa di gestione e pianificazione di progetti di linee aeree ad alta ed altissima tensione per conto di una società francese) «risalente a quando eravamo ragazzi, l’ho perso di vista da quando in seguito si è trasferito per lavoro in Francia, ormai più di 10 anni fa». Il curato dell’oratorio del paese, don Diego Malanchini, si limita a confermare di essere in contatto con la famiglia. «Ho appreso della tragedia — dice il sacerdote —. Ho scambiato qualche messaggio con la nonna della bambina, ma la famiglia ha chiesto di mantenere il massimo riserbo su quanto è successo».