A. Mar. per "Il Messaggero"
monte porzio catone
Vuole donare un locale commerciale al Comune perché ne faccia un info-point a disposizione dei turisti, ma la mala-burocrazia glielo impedisce. Succede a Monte Porzio Catone, cittadina dei Castelli Romani dove Luciana F., titolare di un negozio in via Cavour, di fronte alla presa in carico da parte del notaio per concludere l'operazione si è trovata di fronte a un ostacolo imprevisto o meglio che pensava di avere superato dopo una causa durata 15 anni con tanto di sentenza emessa dal giudice.
un info point
Quel locale, oggetto di un lascito ereditario originato negli anni 60, e quasi gemello di un altro accanto occupato da un familiare, risulta ancora appartenente a quest'ultimo. Mentre del suo negozio risulta titolare il parente. Insomma un pasticciaccio che blocca la donazione.
burocrazia italiana
«In pratica scoprii che erano state invertite le proprietà - racconta la donna -. Ho dovuto fare una causa lunga 15 anni a Velletri per venirne a capo e nel 2015 il giudice emise sentenza dicendo che ormai per usucapione ciascuno doveva essere titolare della proprietà occupata di fatto. Solo che nel testo del dispositivo fece confusione e invertì i dati pure lui. Dovetti chiedere la correzione della sentenza che arrivò. Quindi, mandai tutto in Conservatoria per la registrazione. Sia io che il mio parente abbiamo speso qualche migliaia di euro per trascrizioni e tasse da dare all'Agenzia delle entrate. Pensavo fosse tutto risolto, invece».
burocrazia 1
Nel volere donare il locale C1 al Comune ecco l'amara scoperta: l'incubo non è finito. «Vado al Catasto dove un responsabile mi riceve nella hall - continua ancora Luciana F.
-, gli dico che erano stati mandati tutti i dati, fatta la trascrizione anche informatica in Conservatoria, ma in tutta risposta replica che dal 2015, nel frattempo, è cambiato il sistema informatico e che quelle informazioni digitali non sono più reperibili. Mi domando: come è possibile che i due sistemi, Catasto e Conservatoria non abbiano mai comunicato tra loro? Come è possibile che non vi siano verifiche incrociate?».
burocrazia
Ora a Luciana non rimane altro che tentare di nuovo: «Dovrò ripresentare la documentazione alla Conservatoria pagando di nuovo il servizio e aspettare i tempi di tutti prima di risolvere». E intanto il Comune resta a bocca asciutta.