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    CI HANNO RUBATO LE POPPE - A MARIUPOL I RUSSI HANNO ANNUNCIATO IERI UNA NAZIONALIZZAZIONE IMPROVVISA DELLE NAVI ATTRACCATE AL PORTO, TRA CUI L'ITALIANA TZAREVNA - L'IMBARCAZIONE, CHE BATTE BANDIERA MALTESE MA E' DI PROPRIETA' DI UN GRUPPO GENOVESE, VALE 9 MILIONI DI DOLLARI E CONTIENE MERCE PER 12 - AUGUSTO COSULICH, IL PROPRIETARIO: "A BORDO CI SONO 15 MILA TONNELLATE DI SEMILAVORATI"...


     
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    Simone Gallotti per “la Stampa”

     

    La nave Tzarevna nel porto di Mariupol La nave Tzarevna nel porto di Mariupol

    Augusto Cosulich le sta provando tutte, per salvare la sua nave dalle mani dei russi. Il pericolo che corre la Tzarevna è di finire nella flotta commerciale di Mosca.

     

    Una nazionalizzazione improvvisa annunciata ieri: «Alcune navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr)». Le parole del capo della Dpr Denis Pushilin hanno fatto tremare gli operatori internazionali: «Alcune delle navi, che si trovavano nel porto quando è iniziata l'operazione speciale, saranno trasferite nella giurisdizione della Dpr. Le decisioni sono già state prese. Queste navi saranno rinominate».

     

    Tzarevna Tzarevna

    Tra queste unità c'è anche il cargo di Cosulich. La nave è di proprietà della Vulcania srl, una società del gruppo genovese, e batte bandiera maltese. «Dal 24 febbraio è attraccata nel porto di Mariupol nel mare di Azov - spiega Cosulich - con a bordo 15 mila tonnellate di semilavorati destinati ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro da sbarcare nel porto di Monfalcone». I filorussi vogliono cambiare nome e destino alla nave che vale 9 milioni di dollari e trasporta merce per 12 milioni.

     

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    Cosulich ha contattato il primo ministro di Malta. L'obiettivo è arrivare a una protesta ufficiale nei confronti di Mosca. La nave è però di proprietà italiana e così anche la diplomazia italiana è stata sollecitata. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha chiesto l'intervento del ministro degli Esteri Di Maio. La Tzarevna è bloccata dalla guerra nel porto di Mariupol: colpita di striscio da due bombe è stata progressivamente abbandonata dall'equipaggio. A bordo c'erano 20 persone e poteva ancora salpare: sarebbe stato l'ultimo trasporto di acciaio ucraino verso l'Italia.

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