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    A MOSCA SALTA LA MOSCA AL NASO – L’INCHIESTA SULLA “STAMPA” DI JACOBONI (SI SCRIVE AIUTI, SI LEGGE INTELLIGENCE) FA INCAZZARE PUTIN. LE FUNEBRI MINACCE:CHI SCAVA UNA FOSSA AL PROSSIMO CI FINIRÀ PRIMA” - SECONDO I RUSSI C’È UN’AZIENDA BRITANNICA DIETRO ‘’LA STAMPA’’ – MOLINARI REPLICA, MARCO DE BENEDETTI TUITTA, TRAVAGLIO SBERTUCCIA LA RUSSOFOBIA DI MOLINARI E JACOBONI


     
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    LA GUERRA DI PUTIN A MOLINARI

    MAURIZIO MOLINARI MAURIZIO MOLINARI

    Ilpost.it

    Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, ha pubblicato su Facebook una lettera indirizzata alla Stampa in cui accusa il giornale di aver pubblicato una serie di articoli non veritieri riguardo agli aiuti inviati dalla Russia in Italia per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

     

    generale Igor Konashenkov generale Igor Konashenkov

    Le inchieste a cui si riferisce Konashenkov sono tre, firmate dal giornalista Jacopo Iacoboni: in una si sostiene che le forniture russe inviate in Italia siano per l’80 per cento totalmente inutili, o poco utili all’Italia: l’inchiesta cita fonti anonime (“fonti politiche di alto livello”) e sostiene che «a differenza, per dire, delle spedizioni cinesi (consistenti soprattutto in ventilatori polmonari e mascherine), quelle russe sarebbero attrezzature per la disinfestazione batteriologica di aree, un laboratorio da campo per la sterilizzazione e la profilassi chimico-batteriologica, e attrezzature di questo tipo».

     

    JACOPO JACOBONI JACOPO JACOBONI

    In un altro articolo si dice che un contingente esperto in guerra batteriologica russo, atterrato a Pratica di Mare, si sta dispiegando nell’area di Bergamo, senza che sia stato riferito dalle autorità italiane, e secondo fonti della Stampa trasporta «strutture per la disinfezione antibatteriologica di intere aree».

     

    A detta di queste fonti, «la reale contropartita della telefonata è stata dunque tutta geopolitica e diplomatica: Putin ha visto nel Coronavirus un’opportunità per incunearsi anche fisicamente nel teatro italiano, e al premier italiano non è dispiaciuto puntellarsi, in questa difficile crisi, accettando tutto ciò pur di consolidare un’ottima relazione personale con la sponda politica di Mosca».

     

    hamish de bretton gordon hamish de bretton gordon

    In un altro articolo si sostiene invece che tra i medici militari russi inviati in Italia si siano infiltrati anche ufficiali dell’intelligence russa. Secondo quanto riferito alla Stampa da Hamish De Bretton-Gordon, ex comandante del Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Regiment e del battaglione NATO Rapid Reaction, “CBRN”, nell’invio di militari russi in Italia c’è qualcosa che non torna. «Senza dubbio tra loro ci sono ufficiali del GRU (il direttorato dei servizi segreti militari russi). Vorranno scoprire il più possibile sulle forze italiane, stabiliranno reti di intelligence, ci sarà un’enorme quantità di attività in corso proprio ora», ha detto al giornale.

     

    generale Igor Konashenkov generale Igor Konashenkov

    Konashenkov – dopo che nei giorni scorsi già Sergey Razov, l’ambasciatore russo in Italia, aveva replicato alle posizioni della Stampa – ha criticato duramente il giornale italiano dicendo che «nascondendosi dietro agli ideali della libertà di parola e del pluralismo di opinioni, nei suoi articoli La Stampa manipola i fake russofobi della peggior specie dell’epoca della guerra fredda, citando non meglio definiti “pareri” di anonime “fonti altolocate”. Nel farlo, La Stampa non disdegna di far ricorso a qualunque invenzione dei propri autori, seguendo le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica, a quanto pare, non ancora marciti».

    hamish de bretton gordon hamish de bretton gordon

     

    Konashenkov conclude la lettera con una frase piuttosto minacciosa: «Per quanto concerne i committenti veri della campagna mediatica russofoba di La Stampa, che ci sono noti, consigliamo loro di imparare un’antica saggezza: Qui fodit foveam, incidet in eam (chi scava una fossa al prossimo ci finirà prima). O, per essere ancora più chiari: Bad penny always comes back».

     

    LA DICHIARAZIONE DI IGOR KONASHENKOV GENERAL MAGGIORE E RAPPRESENTANTE UFFICIALE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO

    sergio mattarella sergey razov sergio mattarella sergey razov

    Abbiamo notato i tentativi della testata italiana La Stampa, in corso ormai da due settimane, di screditare, la missione inviata dalla Russia in risposta alla richiesta di aiuto al popolo italiano, colpito dalla disgrazia. Nascondendosi dietro agli ideali della libertà di parola e del pluralismo di opinioni, nei suoi articoli La Stampa manipola i fake russofobi della peggior specie dell’epoca della guerra fredda, citando non meglio definiti “pareri” di anonime “fonti altolocate”. Nel farlo, La Stampa non disdegna di far ricorso a qualunque invenzione dei propri autori, seguendo le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica, a quanto pare, non ancora marciti.

    gli aiuti russi all'italia gli aiuti russi all'italia

     

    Per esempio, le attrezzature russe per la lotta alle infezioni virali inviate in Italia sono state immediatamente definite da La Stampa, citando l’opinione di uno sconosciuto caporale delle vittorie mancate in pensione, come “inutile”. La maggior parte dei medici ed epidemiologi russi sono stati definiti dalla testata come specialisti di guerre biologiche. Quelli che non hanno avuto l’onore di venire inseriti in questa categoria sono prevedibilmente stati catalogati come emissari dello spionaggio militare russo (GRU).

     

    gli aiuti russi all'italia 1 gli aiuti russi all'italia 1

    Nonostante le sensazionali rivelazioni de La Stampa, mentre vengono pubblicate queste speculazioni forzate, gli epidemiologi russi stanno eliminando dalla mattina alla sera il Covid-19 nelle residenze per anziani di Bergamo, insieme ai loro colleghi italiani. E I medici militari russi ogni giorno, spalla a spalla con I militari italiani, creano non “reti di agenti”, ma reparti di terapia intensiva per salvare I cittadini italiani colpiti dal virus nella nuova struttura da campo di Bergamo. Tutto questo viene fatto con l’aiuto delle attrezzature e tecnologie russe, giudicate inutili dalle fonti della testata.

     

    vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380 vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380

    Contrariamente ai fake propinati da La Stampa, gli obiettivi della missione russa del 2020 a Bergamo sono aperti, concreti, trasparenti e puri. Si tratta di aiutare il popolo italiano che si è trovato in difficoltà per via della pandemia di Covid-19, senza chiedere nulla in cambio. E il miglior premio per gli sforzi degli specialisti militari russi saranno le vite e la salute salvati del maggior numero possibile di cittadini della eterna (così nel testo) Repubblica Italiana.

     

    Per quanto concerne I committenti veri della campagna mediatica russofoba di La Stampa, che ci sono noti, consigliamo loro di imparare un’antica saggezza: Qui fodit foveam, incidet in eam (chi scava una fossa al prossimo ci finirà prima). O, per essere ancora più chiari: Bad penny always comes back.

     

    CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN

    MOLINARI, LA NOSTRA RISPOSTA - Da www.lastampa.it

    Il nostro giornale ha descritto gli aiuti russi all’Italia contro la pandemia al pari di quelli giunti da altri Paesi: come una dimostrazione di amicizia e solidarietà in un momento drammatico di difficoltà per il Paese. Al tempo stesso alcuni nostri articoli hanno riportato dubbi e perplessità, italiane e non, sulla possibile presenza nella missione russa di militari impegnati in missioni di intelligence. Si tratta di due aspetti della stessa notizia che i nostri giornalisti hanno affrontato con pari professionalità.

     

    Maria Zakharova portavoce esteri Russia Maria Zakharova portavoce esteri Russia

    Ci dispiace e sorprende che tale esempio di libertà di informazione abbia suscitato la forte irritazione del ministero della Difesa russo. E siamo convinti che la forza del legame fra Italia e Russia, testimoniato dall’attuale cooperazione contro il virus, non possa essere indebolito dal lampante mancato rispetto per il diritto di cronaca che traspare dagli espliciti insulti ricevuti dal general maggiore Igor Konashenkov.

    Maurizio Molinari

     

    SECONDO I RUSSI C’È UN’AZIENDA BRITANNICA DIETRO GLI ARTICOLI DE ‘’LA STAMPA’’

    Gabriele Carrer per formiche.net

    THE DAILY TELEGRAPH THE DAILY TELEGRAPH

     

    Poche ore prima anche l’agenzia ufficiale Tass aveva messo nel mirino La Stampa citando le parole di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, secondo cui ci sarebbe una azienda britannica dietro i dubbi del quotidiano diretto da Maurizio Molinari sull’utilità degli aiuti russi all’Italia. Un’ipotesi che sembra trovare conferma nella frase finale del comunicato di Konashenkov, che cita con tono minatorio un motto britannico, “bad penny always come back, la moneta falsa torna sempre indietro”.

     

    Non è forse un caso che il primo e unico giornale internazionale a dare rilievo alla vicenda sia stato il britannico The Telegraph, con un ampio resoconto dell’intera missione russa in Italia e delle controversie che l’hanno accompagnata.

     

    Chissà se dopo queste dure parole della Difesa russa le istituzioni italiane decideranno di reagire, si chiede Gianni Vernetti, già deputato del Pd e sottosegretario agli Affari Esteri nel governo Prodi. “Il Ministero della Russia rivolge un attacco durissimo alla Stampa – ha cinguettato l’ex parlamentare dem, oggi editorialista del quotidiano torinese – Non ricordo simili minacce siano mai state pronunciate da parte di uno straniero ad un giornale italiano. Che fa il governo di Giuseppe Conte? Cosa dicono gli alleati di governo”.

    LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN

     

    LA DICHIARAZIONE ALLA TASS DI MARIA ZAKHAROVA, PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO

    A company registered in the UK is behind the article published in Italy’s La Stampa daily claiming that Russian humanitarian aid to Italy is useless in the fight against the novel coronavirus (COVID-19), Russian Foreign Ministry Spokeswoman Maria Zakharova stated on Thursday.

     

    maria zakharova maria zakharova

    "They have published another fake article with the aim to distort Russia’s actions in relation to the sanitary-epidemiological crisis in Italy. Citing questionable sources, if those sources existed at all, the outlet declared that Russia’s cargo was allegedly scarce, providing false information," she said. "We have managed to trace the intermediary — a company registered in London <…>, whose representatives refused to provide any information about this deal mentioned in the article or to answer any questions regarding the location, price and nature of the cargo, as well as its sender and recipient," the diplomat informed.

    matteo salvini vladimir putin luigi di maio matteo salvini vladimir putin luigi di maio

     

    "When we began to study it, it turned out that this is a purely commercial operation that some foreign structures attempted to stage using non-transparent methods," Zakharova stated. "Russian officials have not been informed of this deal, they had nothing to do with it. And the newspaper presents it as Russia’s humanitarian efforts."

    Zakharova stressed that separate dealers are trying to use Italy’s tragedy for their own benefit.

     

    E TRAVAGLIO SBERTUCCIA MOLINARI E JACOBONI

    Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

    VLADIMIR PUTIN CON LUIGI DI MAIO VLADIMIR PUTIN CON LUIGI DI MAIO

     

    A proposito di fake: vi devo un aggiornamento sulle truppe di occupazione russe inviateci da Putin sotto le mentite spoglie di medici ed esperti per l' ospedale di Bergamo, meritoriamente svelate su La Stampa dal purtroppo inascoltato Jacopo Iacoboni. Ieri il nostro eroe ha intervistato uno che, fra nome, cognome e qualifica, occupa mezza colonna di giornale: tale Hamish De Bretton-Gordon, "ex comandante del Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Regiment, e del battaglione NATO 's Rapid Reaction" (rapid, poi, con tutta quella pappardella, si fa per dire).

     

    VLADIMIR PUTIN CON LUIGI DI MAIO VLADIMIR PUTIN CON LUIGI DI MAIO

    Il quale non ha preso per niente bene gli aiuti russi all' Italia, anche se non riesce a spiegare il perché. "È tutto molto strano e non torna", scuote il capo l' ex comandante del Joint Chemical insomma quello lì. E perché? Boh. "Gli italiani non hanno quasi bisogno dei consigli russi". Quasi? Quasi. "Li vedremo nelle strade di Londra dopo?". E perché mai dovremmo?

     

    Mah. "Si tratta di un' unità molto specializzata". E allora, dov' è il problema? Chissà. "Vorranno scoprire il più possibile sulle forze italiane" e il nostro "dispiegamento di forze". Ma quali forze? Gli ex alpini dell' ospedale da campo di Bergamo? Ah saperlo. "Senza dubbio ci sono ufficiali del Gru tra loro". Apperò.

    marco de benedetti marco de benedetti

     

    "Istituiranno reti di intelligence, ci sarà un' enorme quantità di attività in corso proprio ora". E chi te l' ha detto? "Non riesco a immaginare come sia potuto succedere, in un Paese Nato". Se è per questo, pure gli Usa accettano aiuti dai russi, e senza dire niente a Hamish De Bretton eccetera: come sarà potuto succedere? Mah. "Non perderanno un' occasione come questa per raccogliere informazioni e informazioni". Due volte informazioni? Massì, abbondiamo!

    MARCO TRAVAGLIO A DIMARTEDI' MARCO TRAVAGLIO A DIMARTEDI'

     

    "Si può prevedere che queste truppe potrebbero essere recuperate poi in patria". Ah ecco, quindi non restano qui per sempre. E che tornano a fare? "Per aiutare i russi nella loro battaglia con questo virus". Russi che aiutano la Russia a combattere il virus: ma vi rendete conto? E questi scoop La Stampa li relega a pagina 12 in basso, anziché spararli in prima? E nessuno ne parla? E le task force anti-fake news che fanno, si grattano? Signora mia, dove andremo a finire.

     

     

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