Alessandro Barbera per La Stampa
FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA
Non è ancora la nuova Iri, ma potrebbe diventarlo presto. Di certo il rinnovo dei suoi vertici sarà la madre di tutte le nomine, il primo banco di prova della probabile alleanza giallo-verde.
Quattrocentoventi miliardi di attivi patrimoniali, trecentoquaranta di raccolta in gran parte frutto del risparmio postale degli italiani, una miriade sempre più fitta di partecipazioni. Nella testa del Movimento Cinque Stelle la Cassa depositi e prestiti dovrebbe diventare la leva di una nuova politica industriale.
La verità è che tutto questo avviene già: Cdp controlla la rete della luce (Terna) e del gas (Snam), ha partecipato a una cordata per l' acquisto dell' Ilva, da qualche settimana è azionista rilevante di Tim. Sotto la gestione di Claudio Costamagna e Fabio Gallia la Cassa sta investendo otto miliardi in infrastrutture, ed è lo snodo del piano Juncker.
SALVINI DI MAIO
Secondo Lega e Cinque Stelle potrebbe e dovrebbe fare ancora di più, salvando Alitalia e trasformando il Monte dei Paschi in una specie di braccio finanziario. Tutte ipotesi sulla carta, perché la Cassa - a meno di non approvare una legge che ne modifichi i connotati - è sottoposta a vincoli statutari ed europei. Se investisse in un' azienda del trasporto aereo in grave perdita non sarebbe più una società attiva sul mercato, e per le regole dell' Unione tornerebbe a essere un ente della pubblica amministrazione: tutti i suoi impegni finanziari si scaricherebbero su debito e deficit.
Se viceversa assorbisse il Monte dei Paschi, diventerebbe a tutti gli effetti una banca e dovrebbe cedere tutte le partecipazioni, dall' Eni in giù. Per inciso, un braccio finanziario la Cassa la possiede già, si chiama Banca per il Sud, la volle Giulio Tremonti ma non è mai decollata.
GUZZETTI
TEMPI STRETTI
Se il nuovo governo nascerà, avrà poco tempo a disposizione per chiarirsi le idee: l' assemblea per i rinnovi avrebbe dovuto svolgersi questa settimana, è stata rinviata e dovrà svolgersi al massimo entro il 30 giugno, pena la proroga degli attuali vertici. Le grandi manovre sono già iniziate, anche perché nella decisione avranno un ruolo decisivo le Fondazioni bancarie, unico azionista privato della Cassa con circa il venti per cento delle quote. Venerdì si è svolta una riunione riservata convocata dal presidente Giuseppe Guzzetti.
MASSIMO TONONI
A quasi ottantaquattro anni è ancora lui a gestire le danze. Sarà l' ultima volta prima della pensione: fra un anno scadono i mandati - non più rinnovabili - all' Associazione delle casse di risparmio e alla Fondazione Cariplo. Per statuto la scelta del presidente spetta a lui. Ma tutto dipenderà da quel che vorrà fare il nuovo governo il quale potrebbe forzare la mano e - come avvenne tre anni fa per Renzi con Costamagna - imporre un suo candidato. Negli anni Costamagna ha saldato un buon rapporto con le Fondazioni, e per questo un suo rinnovo non sarebbe sgradito.
gaetano micciche'
Ma Guzzetti in tasca ha anche un altro nome: è quello di Massimo Tononi, già sottosegretario al Tesoro di Prodi, presidente di Borsa italiana e del Monte dei Paschi. Il terzo incomodo potrebbe essere un uomo vicino a Banca Intesa, il presidente di Banca Imi e della Lega di Serie A Gaetano Micciché.
LA PARTITA DELL' AD
Dario Scannapieco
La partita si preannuncia complessa. Se il governo giallo-verde nascerà, Lega e Cinque Stelle vorranno incidere sulla scelta tanto quanto Guzzetti e le Fondazioni. E come sempre la trattativa per il presidente sarà legata a doppio filo a quella dell' amministratore delegato. Fabio Gallia risulta non essere interessato alla riconferma, dunque la casella è da riempire. Anche in questo caso circolano due candidati forti: uno è quello del vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Dario Scannapieco, già alto funzionario al Tesoro e uno dei massimi esperti di investimenti cofinanziati dall' Unione, oggi decisivi nei piani della Cassa.
giuseppe castagna
L' altro è il numero uno del Banco Popolare Giuseppe Castagna, gradito alla Lega. Nel frattempo, lunedì, il Tesoro coopterà nel consiglio di amministrazione i due membri espressione dei Comuni e delle Regioni. Uno sarà il presidente dell' Anci, il sindaco Pd di Bari Antonio Decaro, l' altro è l' assessore al Bilancio della giunta leghista della Regione Lombardia, Davide Caparini. Il fatto che il Tesoro, tuttora guidato da Piercarlo Padoan, dia il via libera alle due nomine senza attendere l' assemblea e il nuovo governo dice molto della loro valenza trasversale.