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    “GOD SAVE CHIELLINI” – A ROMA, NEL RIONE MONTI, È SPUNTATO UN MURALE RAFFIGURANTE LO STRATTONE DI CHIELLINI A SAKA DURANTE LA FINALE – ROBERTO BOCCOLI, SARTO 47ENNE CHE HA VISSUTO 19 ANNI A LONDRA: “PERCHÉ L’HO FATTO? PERCHÉ CONOSCO BENE GLI INGLESI. SI PICCANO DI ESSERE MODELLI DI FAIR PLAY IN CAMPO E FUORI E DI POLITICALLY CORRECT E POI SOMMERGONO DI INSULTI RAZZISTI I GIOCATORI CHE HANNO SBAGLIATO I RIGORI”…


     
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    murale chiellini saka murale chiellini saka

    Ester Palma per www.roma.corriere.it

     

    Non è stato forse il gesto più encomiabile della splendida carriera di Giorgio Chiellini, ma come si dice a Roma «ce stava»: ora la trattenuta su Saka, pericolosamente scappato via sulla fascia e verso la porta, al 95esimo minuto della finalissima di Wembley ancora sull’uno a uno, diventa un murale. Il titolo è «God save Chiellini» ed è apparso in via dei Capocci, al rione Monti, cuore della Roma storica.

     

    L’autore, Anonimo 74, alias Roberto Boccoli, sarto 47 enne con laboratorio aperto da un anno a pochi metri, dopo averne vissuti 19 a Londra, ha ritratto proprio la vistosa, ma non violenta strattonata, costata peraltro al capitano il cartellino giallo.

     

    roberto boccoli murale mourinho roma roberto boccoli murale mourinho roma

    «Perché l’ho fatto? Perché conosco bene gli inglesi e non mi sono piaciuti i fischi al nostro inno nazionale, il togliersi la medaglia alla premiazione e la loro sicurezza assoluta di averci già sconfitti, giorni prima della partita - spiega Boccoli, romano di San Giovanni e autore di un recente “San José Mourinho” a via Urbana - Si piccano di essere modelli di fair play in campo e fuori e di politically correct e poi sommergono di insulti razzisti i giocatori che hanno sbagliato i rigori».

    Chiellini strattona Buyako Saka Chiellini strattona Buyako Saka

     

    Ma anche i pregiudizi conto gli italiani sono duri a morire, secondo la sua ultraventennale esperienza, che comprende anche un anno e mezzo vissuto a New York: «Per la maggior parte di loro siamo sempre pizza, pasta, mandolino e mafia, non c’è niente da fare. Lo vedo anche quando qualche turista entra nella mia sartoria. Hanno spesso un’aria di sufficienza, che poi scompare quando mi sentono parlare inglese. Sì, la nostra vittoria agli Europei ci stava, tutta. Come ci stava la gioia di una città e di tutto il Paese. E anche la strattonata di Chiellini»

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