Benedetta Vitetta per “Libero quotidiano”
ZHANG JINDONG
Il giorno della presentazione della nuova maglia dell'Inter è stato anche quello della fine dell'era quello di Zhang Jindong a capo del colosso cinese del retail Suning.com, un giorno che potrebbe coincidere con quello di una nuova stagione per il club milanese.
Di un nuovo e più solido futuro per l'Inter che, specie negli ultimi tempi, ha dovuto convivere coi guai di liquidità del proprietario cinese che ha rilevato la società nell'estate 2016. Nelle scorse ore Zhang si è infatti dimesso dalla carica di presidente per assumere la carica di presidente onorario. L'uscita è stata annunciata dalla stessa Suning.com in una nota alla Borsa di Shenzhen, in cui si precisava che le funzioni di presidente saranno temporaneamente svolte da Ren Jun, membro del board (e del cda dell'Inter).
ZHANG JINDONG
Insomma il patron di Suning.com continuerà come rappresentante legale finchè non sarà trovato un sostituto alla guida del gigante del retail: il cambio al vertice è soggetto al via libera dell'assemblea dei soci fissata per il 29 luglio.
Le dimissioni di Zhang arrivano a pochi giorni di distanza dalla cessione del 17% del capitale societario a un consorzio guidato da fondi statali e che comprende anche grandi gruppi del calibro di Alibaba (il colosso dell'e-commerce di Jack Ma), Midea e Haier (produttori di elettrodomestivi) e Xiaomi (produttore di smartphone) per la cifra record di 1,36 miliardi di dollari.
SUNING
QUANTI GUAI
Ma la crisi di liquidità dell'ormai ex proprietario dell'Inter era iniziata ben prima della pandemia che, poi, ha aggravato ulteriormente una situazione debitoria molto traballatante visto che, solo un paio di mesi fa, Zhang si è dovuto rivolgere pure al fondo americano Oaktree per ottenere un prestito di 275 milioni di euro da restituire entro il 2024. Mettendo in pegno il club milanese.
zhang
Ma a peggiorare la situazione lo scorso mese ci si è messo anche un tribunale di Pechino ha congelato tre miliardi di yuan (464 milioni di dollari) di azioni detenute da Zhang, pari al 5,8% del gruppo, facendo crollare il valore del titolo sui listini. I creditori hanno trovato un accordo per l'estensione di un bond di Suning Appliance Group, di proprietà di Zhang, che detiene un patrimonio netto di un miliardo di dollari, secondo le ultime stime di Bloomberg, cifra molto lontana dai 11,5 miliardi di dollari stimati nel giugno 2015.
zhang jack ma ceferin
Ma ora dopo il passaggio di mano delle quote quale sarà il destino che toccherà all'Inter? Come annunciato giorni fa sarà uno dei primi rami secchi da tagliare perchè considerato un asset troppo costoso e poco remunerativo o, invece, il consorzio cinese proverà a tenersi il club provando a gestirlo in maniera oculata sperando non si trasformi in un mega pacco?
Quel che è certo che a guidare il nuovo corso nerazzurro sarà il fondatore di Alibaba, Jack Ma, che per forza di cose dovrà diventare fin da subito un accanito fan del club visto che può sì contare su ricavi vicini ai 400 milioni annui ma anche grosse perdite che, nell'ultimo bilancio, hanno superato i 100 milioni, al netto degli 870 milioni di debiti, tra cui gli ultimi 275 milioni dieuro prestati da Oaktree.
jack ma
E dal momento che Ma non ha mai masticato calcio in vita sua, per la transizione s' affiderà di certo all'esperienza di Beppe Marotta che in queste settimane è alle prese con una campagna acquisti quanto mai complicata visto che da un lato deve rinforzare la rosa e, dall'altro, contenere il più possibile i costi.
L'ultima grana riguarda il trasferimento di Joao Mario al Benfica. Il centrocampista s' è infatti legato alle Aquile dopo aver rescisso consensualmente il contratto coi nerazzurri, ma il suo ex club - lo Sporting Lisbona - ha ritenuto questa mossa solo un espediente per aggirare una precedente clausola di non cessione ad altri club portoghesi e ha minacciato cause legali. L'Inter ha già annunciato di essere pronta a tutelarsi nelle sedi opportune.