Clemente Pistilli per "la Repubblica"
baby sitter violento
A picchiare selvaggiamente un bambino di cinque anni a Villalba di Guidonia, fino a spezzargli un braccio e a rompergli il femore, è stato un amico della madre del piccolo. Ne sono convinti gli inquirenti. I carabinieri della stazione di Settecamini e della compagnia di Tivoli, dopo aver anche ascoltato il bimbo con l'aiuto di uno psicologo, hanno infatti trovato conferme al racconto della mamma della vittima e arrestato un 25enne di nazionalità ghanese. Le indagini sono iniziate domenica scorsa quando la madre del bambino ha chiesto aiuto ai carabinieri e si è poi recata al pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma.
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Il bimbo aveva il volto tumefatto, un trauma cranico e alcune fratture. Ascoltata dai militari dell'Arma, la donna, di nazionalità ghanese, ha riferito che la sera prima si era dovuta allontanare da casa insieme a un amico per un appuntamento di lavoro relativo alla sua attività di import-export, lasciando il figlio di cinque anni con due amici, ai quali era solita affidare alcuni lavoretti.
Si tratta di due richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza di via Riserva Nuova, a Roma, incensurati. Sempre la donna aveva poi aggiunto che, al suo rientro, aveva notato che quei suoi amici erano completamente ubriachi, che si erano allontanati in fretta e che solo a quel punto aveva visto che il bambino era sanguinante.
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Gli investigatori hanno cercato riscontri a tale racconto, per appurare se la responsabilità fosse realmente di chi aveva temporaneamente in custodia il bimbo. Trovate tali conferme, d'intesa con il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto, ieri pomeriggio i carabinieri hanno così sottoposto a fermo di indiziato di delitto uno dei due improvvisati babysitter, un cittadino di 25 anni, anche lui di nazionalità ghanese, accusato di essere il responsabile delle lesioni subite dal bambino, al quale i medici hanno assegnato una prognosi di sessanta giorni.
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Quando domenica i militari sono intervenuti a casa del bimbo hanno trovato il piccolo tra le braccia della mamma, che piangeva a dirotto, con il volto tumefatto e diverse ferite agli arti. Si sono immediatamente resi conto che la situazione era grave e nell'arco di 48 ore hanno ricostruito tutti i drammatici momenti vissuti dal bimbo.
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Raccogliendo numerose testimonianze, i carabinieri hanno appurato che uno solo dei due giovani a cui era stato affidato il bambino era presente all'interno della casa e che l'altro, che ha poi collaborato con gli investigatori, resosi conto dell'aggressione subita dal piccolo aveva anche prestato i primi soccorsi. Da parte del 25enne intanto solo silenzi e nessun cenno di collaborazione verso gli inquirenti.