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Barbara Fiorillo per "www.napolitoday.it"
Sarebbe comparsa tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre per avere un’accelerazione nel mese di dicembre. E’ questa la stima di un'indagine, condotta da alcuni scienziati dell'Università Statale di Milano, sull'epidemia da Coronavirus. “Il virus sarebbe partito da un numero riproduttivo molto contenuto, inferiore a 1, per passare a dicembre a 2,6.
Questa trasformazione - secondo gli studiosi - potrebbe essere dovuta a variazioni o nelle capacità del virus di trasmettersi da uomo a uomo, o nelle caratteristiche della popolazione prevalentemente infettata". Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è il Coronavirus e con quali sintomi si manifesta.
Il Ministero della Salute ci informa che i Coronavirus sono una numerosa famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Nel mese di dicembre è stato segnalato a Wuhan, in Cina, un nuovo ceppo di Coronavirus (il SARS-CoV-2) che provoca la sindrome denominata “COVID-19” (COronaVIrus Disease-2019"). Si tratta di una malattia respiratoria che può manifestarsi con sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, o sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie (raramente può essere fatale). Il contagio del nuovo Coronavirus avviene in larga misura attraverso lo stretto contatto con la persona malata.
Può avvenire, in particolare, tramite saliva (tossendo e starnutendo), contatti diretti personali, toccando bocca, naso o occhi con le mani contaminate. Per prevenire la trasmissione, è fondamentale, quindi, adottare alcune misure di protezione personale. Oltre a quelle fondamentali, segnalate dall’OMS e dal nostro Ministero della Salute, è possibile anche agire a tavola.
Grazie a una sana e corretta alimentazione, e al consumo di alimenti specifici, è possibile rafforzare il nostro il sistema immunitario per prevenire infezioni virali, come il nuovo Coronavirus, e batteriche. Ma quali sono questi alimenti da inserire nella dieta? Ad averceli elencati è la dott.ssa, biologa nutrizionista, Rosanna Giordano.
"Per rafforzare le difese immunitarie è fondamentale mantenere in salute l'intestino, “secondo cervello” del corpo e punto focale del sistema immunitario. L’utilizzo frequente di antibiotici, antinfiammatori, antiacidi e alimenti pro-infiammatori facilitano la disbiosi intestinale (rimando link) creando terreno fertile per patogeni o virus.
Il nuovo target in ambito immunitario, dunque è l’ecosistema batterico intestinale, ossia il microbiota, interfaccia che regola gli scambi, l’assorbimento, filtra le sostanze buone da quelle cattive per il nostro organismo e regola l’immunità innata e quella adattativa. Mantenere in equilibrio l’intestino (condizione di eubiosi) significa preservare il 70% del nostro sistema immunitario. In che modo possiamo farlo?
Assumendo regolarmente la giusta quantità di cibi prebiotici e probiotici, ed evitando o limitando i cibi che generano calore (come il latte, il glutine e zuccheri raffinati in generale, che sono causa di un aumento eccessivo di infiammazione e di disbiosi intestinale).
Per rafforzare le difese immunitarie dell’organismo e prevenire infezioni virali e batteriche bisogna integrare nella dieta:
IL KEFIR O LO YOGURT: sono fonti naturali di probiotici, ricchi di microrganismi (circa 52 ceppi diversi) che aiutano a riequilibrare la flora batterica intestinale e a ridurre la perenne condizione di disbiosi. Entrambi gli alimenti possono essere preparati in casa evitando così l’assorbimento di zuccheri e conservanti.
GLI ESTRATTI VEGETALI: nelle radici e nelle foglie delle piante ci sono fibre prebiotiche (xilani, glucani, ecc) in grado di alimentare il 90% della popolazione intestinale. Per cui via libera alla preparazione di “estratti verdi” con molte verdure e poca frutta.
IL LIMONE: ricca in vitamina C, importantissimo nei processi di difesa cellulare. A differenza delle arance, il limone non contiene le poliammine che in casi specifici è meglio non assumere in grandi quantità. L’ideale, quindi, sarebbe assumere tutti i giorni una premuta di limone con un pizzico di bicarbonato di potassio (proprietà alcalinizzanti, fungicida e digestive) in una giusta quantità di acqua calda (il calore distrugge il virus).
I SEMI DI LINO: fonte importante di acido alfa-linoleico, acido grasso della famiglia degli omega3, il cui ottimale rapporto con gli omega 6 ha importanti proprietà antinfiammatorie. Ripuliscono il colon da muco stagnante garantendo una completa preservazione della microflora intestinale.
IL GRANO SARACENO: privo di glutine ma ricco (95%) di TRANS RESVERATROLO (fitolessina), è uno stilbene, un composto polifenolico, una delle tante molecole che le piante producono per proteggersi in situazioni di stress (lesioni, infezioni da parte di funghi o batteri ed esposizione a raggi ultravioletti). In maniera simile, le nostre cellule possono utilizzarlo per lo stesso scopo ma l’assorbimento avviene in maniera più lenta e graduale ma ugualmente efficace.
L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, DI SEMI DI LINO , DI SEMI DI CANAPA E DI AVOCADO: essendo tutti composti prevalentemente da acidi grassi e fosfolipidi, giocano un ruolo fondamentale nel riequilibrare la membrana delle cellule bianche del sangue, i linfociti. Il segreto è però assumere sempre un olio fresco o molto fresco (ricco in polifenoli), per questo risulta utile leggere la data di produzione.
LE VERDURE A FOGLIA VERDE: si consiglia di cuocerle a vapore per facilitarne la digestione e preservarne le numerose proprietà antivirali e antibatteriche.
L’AVENA: è il cereale che non dovrebbe mai mancare nella dieta; ricco di fibre, aiuta a regolarizzare l’intestino, dare sazietà e a regolarizzare i livelli di colesterolo nel sangue.
LA FRUTTA SECCA E I SEMI OLEOSI (zucca, girasole, lino, chia, ecc.): sono delle vere miniere di sostanze prebiotiche (minerali, aminoacidi e omega-3), fondamentali per rafforzare le difese immunitarie.
al posto dei muesli zuppa d avena
GLI INTEGRATORI PROBIOTICI: sono microrganismi viventi e attivi che rafforzare l’ecosistema intestinale; ogni disturbo deve essere integrato con il giusto probiotico, questo perché ogni parte dell’intestino ha un Ph diverso adatto a un ceppo specifico. I probiotici, per vivere e proliferare all’interno del nostro intestino, hanno bisogno del corretto nutrimento rappresentato dai prebiotici.
Alla scelta dei cibi giusti è importante anche associare buone norme da adottare in cucina:
La cottura deve essere sempre al forno o al vapore.
I cibi crudi devono essere ben lavati ma non disinfettati, a meno che non si è in gravidanza: muffe e batteri sui crudi di verdure e frutta aiutano a riequilibrare la flora batterica.
Le superfici, come da normale igiene, vanno lavate con candeggina e alcol.
Le mani vanno lavate bene con i normali saponi e disinfettate solo se non si ha la possibilità di lavarle.
Il virus muore in condizioni di calore, per cui bisognerebbe lavare con acqua calda superfici, mani e vestiti".
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