Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica – Edizione Roma”
STUPRO CAPODANNO PRIMAVALLE
[…] «Adesso basta, questo processo si deve fare a porte aperte», è determinata Bo Guerreschi, la presidente della onlus “bon’t worry”, che sostiene le vittime di violenze di genere. Il processo al quale si riferisce è quello dello stupro di Capodanno di Primavalle, che si celebra a porte chiuse davanti alla sezione composta da giudici donne che nei giorni scorsi è salita alla ribalta per tre sentenze in cui assoluzioni e condanne avrebbero «offeso le donne e vanificato il lavoro di chi si batte per i diritti», dice Bo Guerreschi.
il party dello stupro di capodanno 2
Le sentenze che hanno fatto scalpore sono quelle della «palpata breve», della dipendente che ha denunciato di abusi un «goliardico» direttore di museo e l’ultima quella dei «fendenti non penetranti fino agli organi vitali» in un caso di tentato femminicidio. Il timore della onlus e dei loro avvocati è che anche per Bianca, la vittima dello stupro, si profili un verdetto contrario. «A questo punto stiamo valutando e stiamo ragionando se mantenere la segretezza del procedimento oppure, con grande coraggio da parte della vittima, fare sì che si svolga a porte aperte. […]».
chat stupro di capodanno
A maggio scorso Bianca, […] è stata ascoltata dal tribunale. «In questo particolare processo, le esigenze della vittima non sono state tutelate come si sarebbe dovuto», […]Bianca è stata ascoltata in aula davanti alle giudici e al suo presunto stupratore, Patrizio Ranieri, con la sola precauzione di un paravento. […]
il party dello stupro di capodanno 1
Ma l’intervista rilasciata a Repubblica pochi giorni prima dell’interrogatorio ha fatto decidere alle giudici di dare seguito alla richiesta della difesa di Ranieri di sentire in aula Bianca perché aveva parlato senza problemi a un giornale. Senza valutare se l’intervista, come è stato, era stata concordata e si era svolta in una situazione di comfort e di tutela massima per la vittima.
stupro di capodanno nella villetta di primavalle
«Un minuto dopo l’udienza, quel giorno - denuncia la presidente di “bon’t worry” - sulla stampa c’era un resoconto non fedele dell’udienza e bisognerebbe sapere chi, strumentalizzando il processo, ha fatto uscire informazioni non totalmente fedeli alla verità». Bianca, lo ha riferito chi la segue, dopo quell’udienza, è tornata indietro di mesi. « È rimasta sconvolta, è stata sottoposta a cinque ore di domande con una sola pausa e senza potere parlare con l’avvocata » , […]
Nei giorni scorsi è stata sempre la presidente di “bon’t worry” a chiedere in un’intervista al nostro giornale che il ministro di Giustizia Carlo Nordio invii gli ispettori per valutare il lavoro della quinta sezione, che è quella specializzata nelle violenze di genere. «Alla luce di queste sentenze che hanno destato tanta preoccupazione per l’impianto motivazionale, questa mancanza di tutela, di misure cautelari, non ci dobbiamo proprio più sorprendere - conclude Guerreschi -. Le donne sono alla gogna e tutto questo deve finire subito».
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